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costituzioneLei parla di noi

È nata dalle nostre ceneri.

Il 2 giugno del 1946, un popolo martoriato, esanime, piegato dalla vergogna, si guardò allo specchio e con il primo vero atto di partecipazione universale alla Democrazia decise di dimostrare a se stesso, in primis, di saper concretizzare un modello di Governo i cui embrioni furono concepiti nel grembo d’Europa, gestanti per anni ed anni al riparo da nazionalismi e totalitarismi, nonché da lobby di potere perpetranti interessi di gruppo e non volti al progresso del popolo e di ogni essere umano.

Fu così che il popolo italiano, in quel giorno, scelse.

Scelse Lei: attraverso il conferimento di un mandato fiduciario, donne e uomini, delegarono un gruppo di altrettanti donne e uomini per darle vita, vestirla di bianca seta, adornarla di accecanti diamanti, elevarla al più alto livello concepibile da mente umana.  

Il 27 Dicembre 1947, il Capo provvisorio dello Stato firmò la Costituzione della Repubblica italiana che sarebbe entrata in vigore il 1° Gennaio 1948: 139 articoli e 10 disposizioni finali di pura Libertà. L’Italia è vestita della seta più preziosa, delicata ed elegante. Una Dea il cui abito è stato cucito da mani di popolo, una Signora Repubblica adornata del diamante più lucente: la Democrazia.

Una Repubblica democratica che nasce dall’oscurità di un totalitarismo aberrante delle libertà umane, annullante i diritti e coercitivo dei doveri, si rialza alla luce dell’Europa martoriata, dando esempio di se stessa a tutto il Mondo in quanto creatrice di Istituzioni volte alla salvaguardia della vita di ognuno, alla tutela dei diritti ed a garanzia dei doveri sociali, nella più ampia concezione del termine: ogni persona vive all’interno della sfera sociale nella quale trova il suo riferimento, potendo esprimere il proprio pensiero senza paura di violenza o di morte. Sua Signora Libertà, madre della nostra Italia, rimette al primo posto il Lavoro come pilastro fondante della realizzazione umana la cui vita è garantita all’articolo 2.


Lei non ha paura

L’elegante audacia la contraddistingue dall’arena di un dibattito contraddittorio; lei guarda sempre all’orizzonte migliore, creando energia e spinta alla realizzazione di ognuno di noi, che sia essa materiale od intellettuale, iniziativa del singolo o partecipativa in un gruppo, secondo principi di cooperazione, purché ogni attività avvenga nell’accettazione della legalità e del rispetto dell’altrui individuo, chiunque esso sia; ogni sensibilità e propensione viene incentivata nella sua espressione ed attuazione avente una ragione sociale realizzativa di una ricchezza per la Nazione: la Costituzione esprime un chiaro intento funzionale alla crescita umana di chiunque voglia recepire l’arte, il design, il paesaggio che ci circonda e le tecnicità funzionali di opere di ogni genere.

Il carattere della nostra Carta costituzionale si preoccupa per la sensibilità alla conduzione di vita di tutti secondo i propri ideali e nel rispetto del pubblico senso della decenza, dando a ognuno il diritto del libero arbitrio ed il dovere dell’accettazione delle libertà altrui; il tutto all’interno di filoni legislativi che traggono origine da principi come l’uguaglianza tra tutti, la tutela dei diritti umani ed una chiara funzione rieducativa per chi viola tali regole limitando le libertà e le possibilità d’espressione altrui.

La Costituzione della Repubblica italiana da possibilità di realizzazione della propria persona ad ogni individuo: lo si evince dai verbi utilizzati; nessuno di essi è limitante od in accezione negativa, bensì, la Carta, ci sprona a dare il meglio di noi, utilizzando predicati come “tutela”, “riconosce”, “incentiva”, “promuove”; essi slanciano intelletto e manualità al massimo delle loro possibilità, riconoscendo in ogni cittadino intelligenza, capacità, senso civico e produttività. Che la linea politica ed il divenire della Nazione voltino verso il pragmatismo od il pensiero, tutti possono prestare servizio secondo le più libere inclinazioni personali, riconoscendosi nel proprio io od un gruppo nel quale ci si identifica e riconosce, avendo a tutela del proprio lavoro, organi costituzionalmente riconosciuti a rappresentanza dei lavoratori.


Lei è noi e noi siamo lei

È nata da noi e vive grazie ad ognuno di noi.

Abbiamo esplorato il peggio per trovare il meglio: forse questa non è solo una lezione istituzionale di retaggio storico ma un mantra di più ampio respiro; se si facesse una fotografia di vita ad ogni essere umano, ne risulterebbe un’istantanea di scelte ed esperienze, positive e negative, la cui polarizzazione è aggettivabile come il peggio ed il meglio; da ognuno di noi, quindi, nasce la linfa vitale della Repubblica come sintesi e scintilla di Democrazia, garante della possibilità di contribuire alla sua vita attraverso la partecipazione in gruppi e come singolo, nella stanza dei bottoni dello Stato o nelle nostre attività quotidiane.

Sicuri, trasparenti e genuini, non avremo paura di esprimere assenso e dissenso, riconoscerci in Lei indipendentemente da chi la rappresenta, prodigarci ed impegnarci per promuoverla e raccontarla, ripararci sotto il suo abito di seta quando i temporali della vita ci sorprenderanno, chiedere il suo soccorso e le sue cure quando le difficoltà rallenteranno il nostro slancio di crescita.

La Costituzione della Repubblica italiana ci rappresenta, noi rappresentiamo Lei ed io la difenderò sempre, lo giuro.

Gennaro Aiello
I fascisti che ci governano le proveranno tutte per cambiarla a loro favore, non possiamo permetterlo. Con le modifiche proposte non ci sarà né democrazia né libertà uguale per tutti. Il referendum dovrà essere una chiamata alle armi (metaforiche) per tutti coloro che credono ancora nella democrazia e nell'Europa.

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