Il Governo non ha accolto nel testo della finanziaria i sub emendamenti che avrebbero consentito a Regione Lombardia di entrare nella proprietà dell’autodromo, dunque del Parco di Monza - in virtù di uno stanziamento pubblico approvato nel dicembre 2013 e quantificato in 20 milioni di euro - in regime di esenzione fiscale, ossia risparmiando 10 milioni di euro.
La giustificazione per questa operazione, che avrebbe comportato un ingente esborso di denaro pubblico, è quella solita di dover accettare le onerose condizioni poste da Ecclestone per concedere il rinnovo del Gran Premio, in scadenza nel 2016. Tra l’altro, la cifra ipotizzata per l’investimento da parte degli Enti Pubblici (Regione e Stato) nell’autodromo pare grandemente sottostimata visto che, secondo notizie di stampa, la Sias alcuni mesi fa ha presentato in Regione un progetto di modifica delle strutture e del tracciato dell’autodromo – con l’ipotesi di pesanti interventi sugli alberi – con costi valutati in circa 70 milioni di euro.
Uno stanziamento pubblico di tale portata, ancorché al momento in fase di stallo, suscita non poche perplessità, in quanto non risulta giustificato nemmeno sotto il profilo del ritorno economico: da tempo chiediamo dati elaborati a consuntivo e non fantasiosamente stimati per documentare l’indotto reale e non presunto. Inoltre, è noto come l’interesse del circo della formula uno si stia sempre più spostando verso aree economicamente più vantaggiose e meno vincolate: l’ultimo esempio è quello del circuito di Baku in Azerbaijan, che debutterà proprio nel 2016.
L’eventuale ingresso della Regione nella proprietà del Parco appare a tutti gli effetti finalizzata alla tutela del circuito e non del Parco, al quale non si è dedicato che un accenno marginale in un ordine del giorno del Consiglio Regionale tutto sbilanciato a favore degli stanziamenti per l’autodromo, quando invece, secondo agronomi e amministratori, sono i boschi, le ville e le cascine del Parco quelle che avrebbero bisogno di finanziamenti.
Chiediamo quindi:
al Governo, di valutare non opportuni finanziamenti o agevolazioni onerosi per l’erario finalizzati al rilancio dell’autodromo di Monza, in un contesto economico e sociale che vede drastiche riduzioni di servizi per la collettività – cultura, scuola, sanità, trasporti – e importanti aumenti di imposte;
ai Sindaci di Monza e Milano, di non cedere alcuna quota del Parco alla Regione: la Regione è già presente nel Consorzio che statutariamente è l’ente unitario di salvaguardia e valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale, Giardini e Parco;
alla Regione, di abbandonare i programmi di cui alla Delibera X/239 atto 3098 in approvazione dell’odg 204;
a tutti gli enti pubblici interessati, di considerare finalmente il complesso monumentale Villa Reale, Giardini e Parco come la vera ricchezza che qualifica le numerose attrattive di natura culturale, storica e ambientale che la città di Monza è in grado di offrire.
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