Scrivo questa mia “lettera opinione” quando non ho ancora notizie sull’esito dell’Assemblea Nazionale; conosco bene però il mio preoccupato stato d’animo, riguardo a come è oggi percepito il PD e la politica dai cittadini e dai nostri elettori.
Sembra un secolo fa, quando un anno fa, con le primarie milioni di elettori sancirono il voto congressuale e nella primavera scorsa il PD stravinse le Europee andando oltre il 40% dei consensi.
Da mesi invece, stiamo assistendo a “un indecoroso spettacolo” (già visto) che sembra avere come unico obiettivo: disperdere, svuotare, dividere il patrimonio di voti, di idee e di responsabilità di Governo che dopo tanti anni abbiamo acquisito, con la tanta fatica di tutti noi.
In sostanza la voglia di "ritornare a perdere"!
Caro Segretario-Premier,
se dal punto di vista formale e a volte sostanziale, gli organismi del partito e delle camere, sono stati sempre convocati (più del passato) per decidere sui passaggi più importanti: l’andare a Governare con l’Ncd e non ritornare alle elezioni, le proposte di riforma costituzionali ed elettorali, il job act, etc.
E' altrettanto un dato di fatto, che all’energia profusa nel tuo impegno governativo non ha corrisposto un'altrettanta capacità di iniziativa di riflessioni e decisioni sul funzionamento del partito.
Il doppio incarico, che non funziona a tutti livelli e l’irrisolta relazione tra democrazia diretta (primarie) e democrazia rappresentativa (gli organismi), ci hanno portato ad una sorta di “terra di mezzo” tra “il non partito”(personale) e “il vecchio partito” (dei capi corrente)
I campanelli d’allarme dell’antipolitica, l’aumento dell'astensionismo e il “caso Roma” non possono essere rimossi ma richiedono a te e al partito, una maggiore assunzione di responsabilità e capacità nel rilanciare un progetto innovativo del Partito.
Non è pensabile infatti, che tutto possa essere rinviato al prossimo congresso, senza che questi nodi vengano affrontati e risolti al più presto, coinvolgendo l’insieme del partito e tutti i livelli..
Care “Minoranze del PD”
Non entro volutamente nel merito delle “calde questioni” per le quali, legittimamente nel partito ci sono opinioni e visioni diverse.
Quello che non ritengo assolutamente accettabile, è che da parte di alcuni “capi” corrente e gruppi di parlamentari organizzati non tengano conto dell'abc delle democrazia: una volta che si decide a maggioranza la decisioni valgono per tutti!
Il non rispettare questa regola semplice ma basilare sta logorando politicamente ed elettoralmente Governo, Premier, PD.
Cosa ancor più grave, svuota e non rendere credibili gli strumenti di democrazia che ci siamo dati: le primarie e il funzionamento degli organismi democraticamente eletti a tutti i livelli. Per quale motivo iscritti ed elettori in futuro dovrebbero partecipare nel Pd se poi il mandato non viene rispettato da chi abbiamo eletto?
Stiamo infatti assistendo all’agire organizzato di un “partito nel partito”: conferenze stampa di minoranza; voti contrari in parlamento in contrasto con le decisioni del proprio Gruppo; partecipazione a manifestazioni contro un Governo a guida PD:, una presenza costante in TV e nei talk show solo per contrastare l’azione del Governo e del nostro Premier-Segretario.
E' vero un distinguo va fatto: c'è anche la minoranza dei Damiano, degli Speranza dello stesso Bersani che nei passaggi più importanti (vedi art.18) sanno cercare e trovare la sintesi possibile.
Vorrei ricordare a tutti che:
- non avendo vinto le elezioni il PD ha scelto, prima con Letta e poi con Renzi, di non consegnare con elezioni anticipate il nostro paese alla crisi e all’antipolitica.
- che il Congresso con migliaia di iscritti e milioni di elettori hanno eletto un Segretario e gli organismi conseguenti.
Faccio un solo esempio per far capire quanto siano censurabili tali comportamenti: se a Monza dove governiamo, ci fosse qualcuno o un gruppo organizzato nel PD monzese che andasse tutti i giorni sui giornali locali a dire la propria opinione contraria o votasse contro la nostra Giunta in Consiglio Comunale? Cosa direbbe il nostro Sindaco? Cosa diremmo noi tutti del Pd?
Due considerazioni finali:
- il PD non ha bisogno di "tifosi"(renziani o anti-renziani) ma di persone che con la loro testa, al proprio livello elettivo, esprimano prime le proprie idee e poi rispettino le decisioni prese.
- nella mia lunga esperienza personale (Sindacato,Ulivo,Pd,Gruppo Consigliare) mi sono trovato quasi sempre “in minoranza”. Le mie battaglie sui contenuti le ho sempre fatte a viso aperto ma una volta prese le decisioni dalla maggioranza, quelle decisioni sono sempre diventate anche le mie, ostenendole poi in tutte le sedi, pur non condividendole.
Per quale motivo questo vale per me e per tantissimi che ancora stanno nel PD e non deve valere per chi è stato eletto anche da me nei congressi e nelle parlamentarie?
Molti, come è giusto che sia, non saranno d'accordo con queste mie riflessioni ma se le ho scritte è perchè resto convinto che il peggior nemico alla democrazia sia il silenzio e non il confronto aperto e leale tra di noi.
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