Seguici su: Facebook  Instagram  YouTube


ViablandoriaVia della Blandoria è una traversa di via Lecco quasi al confine con Villasanta caratterizzata da alcune costruzioni basse e da una vasta area incolta di 17.500 mq a ridosso della linea ferroviaria.

IL VIZIO D'ORIGINE
Nel novembre del 2007, in sede di approvazione definitiva del Pgt, con i soli voti dei partiti di maggioranza, il Consiglio comunale accoglie un'osservazione relativa a quell'area che stavolge le previsioni originarie. Un unico lotto viene diviso in due parti e su ciascuna di esse aumentano gli indici di edificabilità. Risultato: un'elevata concentrazione di edilizia residenziale (circa 37 mila mc), in un contesto già di per se critico soprattutto per quanto riguarda l'accessibilità. Via della Blandoria infatti (come pure le vie parallele ad essa, via De Marchi, via Confalonieri e via Gioia) nel suo primo tratto ha un calibro ridotto e costituisce una strozzatura per il traffico veicolare. Ovvio che con l'insediamento di circa 200 nuove famiglie la situazione sarebbe destinata inevitabilmente a peggiorare. Come in altri casi (via Valsugana e via Magenta) nell'opuscolo "Le cose che non ci piacciono" abbiamo puntualmente denunciato l'accaduto.

L'ITER DEL PROGETTO
Passano alcuni mesi e nel Luglio del 2008 le società Marconi 2000 e Creonte proprietarie dell'area presentano un Piano di Lottizzazione per realizzare sei edifici di deverse dimensioni, i più alti sono di otto piani. La novità importante è che i soggetti attuatori sono tre cooperative edificatrici di cui la Coop. San Donato Casa è capofila.
La pratica dorme per mesi, mentre i soci delle cooperative che aspirano ad avere una casa a prezzi accessibili, attendono fiduciosi una riposta da parte dell'Amministrazione. Ma a quel tempo l'assessore all'urbanistica è Paolo Romani (il neo ministro) e quel Pl, come tutti gli altri del resto, si perde nel gorgo degli uffici.
Finchè nel luglio di quest'anno riemerge per volontà del nuovo assessore Silverio Clerici e viene sottoposto al vaglio dela Circoscrizione 1 e della Commissione Urbanistica comunale.

DUBBI E RIPENSAMENTI
Immediatamente un gruppo di cittadini che abitano nella zona si organizzano per contrastare l'operazione: il peso insediativo enorme spaventa un po' tutti con quei palazzi così alti, in una zona priva di verde e servizi e con una viabilità insufficiente. Il Consiglio di Crcoscrizione 1 boccia il progetto perchè la maggioranza di destra si spacca e mette sotto il Presidente targato Pdl. In commissione urbanistica le cose vanno un po' diversamente. Dopo l'estate viene preso in esame il progetto e di fronte alle richieste delle opposizioni di rivedere gli elementi di criticità in un primo momento la maggioramnza fa quadrato: durante la seduta dell'1 settembre, il capogruppo della Lega Nord Marco Togniini chiede con insistenza che si approvi il progetto così com'è. Solo grazie ad un vizio di forma, le opposizioni riescono ad ottenere lo slittamento del voto finale. Nel frattempo la protesta dei cittadini aumenta e parte una petizione che in breve tempo raccoglie oltre cinquecento firme. Chiedono di incontrare le forze politiche (con il gruppo del Pd l'incontro avviene l'8 settembre) e si incominciano a profilare i primi scricchiolii nella maggioranza.

RIDUZIONE VOLUMETRICA
Si susseguono altri incontri della commissione e all'assessore viene chiesto di farsi parte attiva nei confronti dei prpietari dell'area. C'è un tentativo di trasformare parte della residenza in edilizia libera (quindi appartamenti a costi insostenibili soprattutto per le giovani coppie), finchè si arriva al voto finale di ieri, martedì 5 ottobre. Il progetto è ridimensionato. La proprietà dell'area, dopo aver confermato che l'intervento sarà totalmente di edilizia convenzionata, rinuncia a circa il 20% della volumetria, consentendo così un abbassamento delle altezze degli edifici.

IL VOTO IN COMMISSIONE
La proposta passa con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione nostra, di Rifondazione e della gruppo Forza Lombarda. La lista civica Città Persone dichiara la sua non partecipazione al voto. Le ragioni della nostra posizione sono riassunte nella dichiarazione di voto pronunciata da Roberto Scanagatti, rappresentante del Pd in Commissione urbanistica. Sostanzialmente sono queste: ora che il confronto si sposta in Consiglio comunale, vogliamo verificare se realmente c'è la volontà concreta da parte dell'Amministrazione comunale di risolvere le criticità che ancora pemangono e, ancora una volta, il Gruppo del Pd non farà mancare le sue proposte.

Fonte blog wwwgruppopdmonza.it

1800 Caratteri rimanenti