Accoglienza e integrazione degli immigrati… ma anche… sicurezza per i cittadini.
Non possiamo accoglierli tutti… ma anche… ne abbiamo bisogno.
Sostenibilità e riconversione ecologica… ma anche… sviluppo economico e lavoro.
Sviluppo... ma anche... sostenibile.
Pace… ma anche… giusta.
Diritti… ma anche… doveri.
Eguaglianza… ma anche… premiare il merito.
La priorità degli interessi generali... ma anche... tutelare i diritti individuali.
Prevenzione del disagio sociale... ma anche... "giuste pene".
Globalizzazione… ma anche… tutela degli interessi nazionali.
Favorire la "mobilità sostenibile" (bici, treno, etc.)... ma anche... tenere conto di chi va in macchina.
Consumo di suolo zero… ma anche… rispetto dei diritti privati di proprietà.
Politiche welfare… ma anche… solidarietà e beneficenza.
Sinistra… ma anche… centro.
Democrazia rappresentativa… ma anche… democrazia diretta.
Alleanze unitarie… ma anche… un partito più forte.
Leggi elettorali maggioritarie… ma anche… proporzionali.
Promuovere il centro città… ma anche… le periferie.
Valorizzare il Parco e la Villa Reale… ma anche… l’Autodromo e i concertoni.
Eccetera eccetera…
Copyright: Walter Veltroni, primo Segretario del PD nazionale
Una delle (tante) ragioni del perché nel mondo, in Europa e in Italia, la sinistra sta perdendo ampiamente consenso nelle scadenze elettorali e tra cittadini risiede proprio nel “ma anche” di Veltroniana memoria.
Ricordo che a quei tempi i detrattori di quel progetto di Veltroni ne fecero una satira in TV e nello scambio di pensieri polemici tra i militanti. Come dire, rivoglio il mio “meglio stare di qui, o di là”.
Con l’avvento della globalizzazione, il “ma anche” sanciva già allora la necessità di una analisi complessa della società, che richiedeva, di conseguenza, risposte e politiche altrettanto complesse e quindi mediate.
Una ricetta di per sé giusta e condivisibile, poiché capace di andare oltre le pregresse ideologie, tenendo insieme valori e pragmatismo.
Purtroppo, in questi anni, anche attraverso l’accelerazione del web, ha sempre più avuto il soppravvento la semplificazione in termini di analisi e proposte, la personalizzazione della politica e il decadimento della democrazia.
A questo ha contribuito anche un’incapacità del centrosinistra sia di sapere davvero costruire proposte che tenessero insieme i diversi “ma anche” (a volte pendolando “un po’ di qui, un po di là”), ma soprattutto una congenita incapacità nell’impresa di saper comunicare alla popolazione e agli elettori in maniera efficace, semplice e comprensibile.
Al punto che da anni è vincente nell’elettorato e nel consenso della popolazione “il percepito”, che non corrisponde a quella che è la realtà.
E allora?
Probabilmente, per molti anni ancora le autarchie, i leader personali, le “nuove ideologie” delle semplificazioni porteranno ampio consenso nella popolazione. Dall’altra, alla complessità non si potrà sfuggire perché è parte della realtà.
La vera sfida sarà quella di riuscire a continuare a dare risposte complesse ma comunicate in maniera semplice!
Insomma, il caro “ma anche” è vivo e lotta insieme a noi.
Report