Settimane intense. Tra governo che stenta e balbetta sui problemi di politica sociale, economica interna e internazionale e il Partito Democratico che sta elaborando il suo nuovo assetto dopo le Primarie di oltre un mese fa.
La destra di Meloni ci sta abituando ad un doppio binario: da un lato portatrice di vetusta propaganda sui temi cari al fascismo, dall’ altra incapacità di governo nel produrre soluzioni efficaci all’ interno e nei rapporti con i partner dell’Unione Europea.
E cosi si passa (ogni giorno ce ne è una) dai morti di Cutro (con negazione dei soccorsi, oltraggio alle vittime. Karaoke ultima moda), al misconoscimento della verità storica sull’ eccidio delle Fosse Ardeatine, ai diritti negati (ai bambini). E altre cose ne vedremo.
Nascondendo dietro alla cortina delle provocazioni, che riempiono le pagine dei giornali amici, una politica di governo pericolosa. Sulla gestione del PNRR (rischiamo 19 miliardi), eversiva nella riforma fiscale, favorevole alle classi di alto reddito e cioè meno tasse per i ricchi, alla logica di Deregolamentazione fissata nel nuovo codice di riforma degli appalti che apre varchi alla malavita e alla corruzione già di per devastante nella nostra cultura. Poiché NON si è capaci: si abdica.
Il leit motiv del governo, il senso della politica di destra: deregolamentare (via lacci e lacciuoli), privatizzare, ridurre e quindi smantellare lo stato sociale (pensioni, scuola, sanità, alloggi). Chi ha solidità economica va avanti, il welfare statale è solo residuale per i poveri ed è di secondo o terzo livello. Mandando alle ortiche l‘ articolo 3 secondo comma della Costituzione secondo cui lo Stato “deve rimuovere gli ostacoli economici per promuovere una esistenza libera e dignitosa per TUTTI!”
Il tutto addolcito da messaggi e politiche demagogiche (pensiamo al ponte sullo stretto di Messina), a richiami nostalgici ai concetti di patria, famiglia, italianità (presunta) e di attacchi alle diversità di etnia, condizione sociale, e orientamenti individuali.
E allora il PD?
Il congresso è stato incoraggiante. Esemplari le dichiarazioni finali in Assemblea Nazione del 12 Marzo di Schlein e Bonaccini con dichiarata volontà di unità nel partito e difesa dei dritti sociali e civili: in primis, salute, scuola, salari.
E lo spirito unitario deve rimanere tale: il Partito Democratico trova le sue fonti in culture storiche diverse: quella della democrazia liberale, popolare e socialista.
Compito del Partito e della Dirigenza è quello di costituire sempre una sintesi programmatica, di priorità, di pratiche politiche e di governo, che sia alternativa alle destre. In linea con le istanze culturali e ideologiche di riferimento e con i bisogni dell’Italia e dei cittadini in questo momento storico.
Questa la nostra missione. Difficile, ma che presuppone un partito coraggioso e maturo. Amalgamando le varie forme di esistenza di un Partito che sia di lotta e di governo. Di lotta per essere vicini, e manifestare/sostenere chi è povero, soffre di ingiustizia sociali e dei diritti. Dalla parte degli ultimi.
Ma la piazza NON è tutto! La piazza può anche essere sterile se si limita alla pura manifestazione anche bella e festosa di un mondo CONTRO. Noi dobbiamo costituire invece una cultura PRO, elevando il livello della discussione politica, formando e informando noi stessi e i nostri sostenitori ai temi, ai problemi e alle soluzioni che andremo a proporre come alternativa di governo.
Ben venga quindi ogni ipotesi di Governo Ombra (nei decenni passati poco piu che uno slogan anche per noi) che abbia il pregio di costruire una cultura e una lotta nel paese approfondendo i problemi e proponendo SOLUZIONI. Non solo un partito di testimonianza e di denuncia (CONTRO), ma un PARTITO PRO: per ogni protesta una proposta alternativa.
E questo è un modus operandi che dovrà passare nel partito, attraverso i prossimi congressi regionali, provinciali e di circolo. Analisi e proposte di contro governo, da costruire nei circoli e da portare – questa sì- nelle piazze, costruendo intorno a noi una nuova cultura di diritti sociali e civili e di sviluppo sostenibile.
Il PARTITO DEMOCRATICO è pronto!
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