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pdIl titolo di questo contributo viene da Emanuele Fiano che a Sesto San Giovanni ha dovuto perdere da Isabella Rauti (sic!): quale umiliazione deve essere stata!

Che sarebbe stato un uragano lo si pensava e questa prospettiva giustificava, ai miei occhi, la strategia del Partito Democratico “Scegli. O noi o loro”. Ma allora perché, sempre da Emanuele Fiano, “abbiamo affrontato una elezione maggioritaria sostanzialmente da soli e non poteva che finire così”?

Perché Enrico Letta si è tagliato i ponti dietro le spalle affermando, subito all'inizio della crisi di governo, che non si sarebbe alleato con Giuseppe Conte dopo che questi aveva fatto cadere il Governo Draghi? In questo modo il Partito Democratico ha buttato a mare l'impostazione strategica del “Campo largo” perseguita per tre lunghi anni, che ci ha fatto ingoiare bocconi amarissimi come il taglio dei parlamentari.

Qual’era la divergenza più importante tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle? Credo la guerra in Ucraina. Ora sono convinto che Giuseppe Conte Presidente del Consiglio avrebbe perseguito la stessa identica politica di sostegno all'Ucraina fatta dal Governo Draghi. Ma Conte ha avuto La furbizia di ergersi a paladino della pace reclamando che un negoziato di pace venisse imposto, ovviamente senza poter specificare da chi e come!

Il Partito Democratico, invece, si è appiattito solo sull'azione di governo, apparendo in tal modo favorevole alla sola opzione militare. È evidente che non è così e la nostra storia, le nostre storie individuali lo dimostrano! Noi siamo favorevoli alla pace, ma una pace giusta che non sancisca la vittoria dell'aggressore Putin riconoscendo la spartizione dell'Ucraina in essere in questo momento.

Altra incongruenza della nostra campagna elettorale: il reddito di cittadinanza. Il Partito Democratico non ha mai pensato di abolirlo, almeno nella sua componente essenziale che è il sostegno economico a chi non ha alcun reddito. Dall'articolo “Quale futuro per il reddito di cittadinanza” di lavoce.info del 26 agosto 2022: “Sostituzione o rafforzamento del reddito di cittadinanza è la scelta strategica fondamentale che separa le principali forze in campo. Il Centrodestra intende sostituire il RdC con altre prestazioni, mentre PD e M5S lo vogliono mantenere e rafforzare, attraverso alcuni correttivi (a partire da quelli legati all’ampliamento dell’utenza)”. Come abbiamo fatto ad annullare la nostra proposta in campagna elettorale, lasciando campo libero al Movimento 5 stelle su questo tema?
E adesso?

Nell'immediato concordo con Andrea Orlando “il PD proponga subito un patto d’azione con tutte le altre opposizioni... Ma le opposizioni non potranno trovarsi divise, tra loro conflittuali, di fronte alle prime mosse di una destra dai caratteri inquietanti che tutti abbiamo denunciato in campagna elettorale.”

Dal punto di vista strategico io riprenderei il “Campo largo”, anche con il Movimento 5 Stelle!

Il Partito Democratico da solo ha dimostrato di non farcela! Quando ha saputo creare una coalizione larga questa si è dimostrata vincente!
Perché anche con il Movimento 5 Stelle? Perché, secondo me, lì c'è ormai un pezzo del popolo di sinistra con cui è opportuno fare i conti.
Certo sarebbe opportuno che le persone del PD e quelle del M5S iniziassero, dalla base, a confrontarsi e a lavorare assieme. Infatti anche la collaborazione nel governo Conte 2 è parsa sostanzialmente un accordo tra gruppi dirigenti e questo approccio non penso sia sufficiente a ridurre le reciproche diffidenze, naturali se si pensa da dove è partito il rapporto tra PD e M5S.

Ecco alcune aree tematiche su cui PD e M5S potrebbero collaborare da subito: l'ambiente, la legalità, la giustizia sociale sia nella difesa della progressività fiscale sia nel contrasto alla povertà e poi il campo sterminato dei diritti a partire dal fine vita e dal diritto di cittadinanza ai bambini cresciuti in Italia.

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