Ho partecipato il giorno 10 aprile e 11 aprile, come Rappresentante di Istituto del Liceo Carlo Porta, alle Giornate di Formazione per studenti sull’Alternanza scuola-lavoro, organizzate dalla consulta provinciale studentesca di Monza. Due giorni ricchi di confronti e riflessioni sulle esperienze dei giovani liceali di tutta la provincia di Monza e Brianza, ma anche del resto della Lombardia.
Erano presenti inoltre studenti di altre regioni italiane come la Liguria, il Piemonte, il Lazio e il Friuli che hanno contribuito in maniera determinante a creare un clima ancor più ricco di scambi, incontri e considerazioni, insieme ai liceali della città di Monza. Un’occasione unica, colta chiaramente dai ragazzi che hanno riempito la sala del Binario 7 già dalla mattina di martedì 10 aprile, ponendo domande attente e mirate ma anche manifestando opinioni ed esperienze personali nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni, del mondo civile e lavorativo presenti che si sono confrontati e hanno risposto agli interrogativi posti dai ragazzi chiaramente, rimanendo coinvolti in importanti riflessioni. Sul palco sono intervenuti il professor Antonio Dinallo, referente nazionale delle Consulte studentesche e rappresentante del Miur, le aziende che ospitano gli studenti con Massimo Giovanardi, vicepresidente Piccola Industria di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, il prorettore dell’Università di Bergamo Marco Lazzari che si è occupato del punto di vista delle università. E ancora Andrea Nicolini dell’esecutivo nazionale Unione Studenti. Un evento anche propositivo in quanto è stata redatta la prima bozza della carta dell’alternanza della Regione Lombardia che sarà, nei prossimi mesi, ultimata ed infine presentata alle istituzioni competenti in materia, per affinare il meccanismo della alternanza scuola-lavoro nel nostro territorio. Ho percepito tanto entusiasmo e voglia di agire per rendere migliore il mondo dell’istruzione pubblica tra noi ragazzi in questi due giorni; giovani che, senza questa iniziativa, difficilmente si sarebbero potuti incontrare, discutere e con difficoltà avrebbero potuto proporre innovative soluzioni.
Dimostrando inconfutabilmente come il desiderio di confronto e di cambiamento tra i ragazzi sia presente, deciso e radicato in esperienze all’interno degli istituti e conoscenze sedimentate tra i banchi di scuola.
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