L’inversione di tendenza del progressivo impoverimento della popolazione italiana (dati Istat finalmente con il segno più), non possono che renderci soddisfatti come Partito Democratico e come Governo. Le riforme messe in campo cominciano a dare i primi risultati. Siamo pienamente consapevoli che l’indigenza provocata da questi anni di crisi ha colpito con molte conseguenze la vita interiore delle persone e quindi il nostro impegno non si ferma ai primi dati positivi, ma prosegue con attenzione e consapevolezza che siamo solo all’inizio di un lungo cammino.
Il problema non è solo la mancanza di lavoro, ma anche il tipo di lavoro e di remunerazione proposto. La precarietà diffusa è stata una forma di lavoro che mai ha sollevato dalla condizione di povertà specialmente in presenza di una bassa intensità di occupazione in famiglia.
Come PD forza di governo non possiamo dimenticare che il basso salario offerto a i giovani al loro ingresso nel mondo del lavoro deve assolutamente rappresentare una fase transitoria e non strutturale senza mancanza di prospettive di miglioramento. I working poor sono una “categoria sociale” che al loro interno presenta delle gerarchie non da paese civile, una vera scala di discesa agli inferi che crea depressione e risentimento sociale.
Noi dobbiamo proseguire sulla strada che ci porta ad uscire da queste situazioni.
Il PD nasce otto anni fa circa mettendo assieme i valori cristiani e i valori socialisti che caratterizzavano i partiti della prima repubblica e aggrega a se centinaia di migliaia di militanti che vogliono cambiare il nostro paese con l’obiettivo di diminuire le differenze sociali nel paese.
Il libro dell’Esodo già parlava degli ebrei in Egitto che non erano per nulla disoccupati, lavoravano eccome, ma quel lavoro invece di generare libertà aumentava le condizioni di privazione e poi, anche nel nuovo testamento, Giacomo, fratello di Gesù dice a cloro che accumularono ricchezze smisurate “il salario da Voi frodato ai lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, grida e le grida di coloro che hanno mietuto sono giunte alle orecchie di Dio”.
Perché ho voluto fare riferimento a libri sacri? Perché il lavoro è dignità, è valore assoluto e vuole essere un messaggio a quegli imprenditori che prediligono l’avidità di denaro al benessere sociale. Un messaggio neanche troppo velato alla famiglia Fumagalli proprietaria di Candy che vuole delocalizzare le produzioni in paese a basso costo, lasciando i territori che sono stati quelli di origine con problemi di occupazione, parola che significa futuro, famiglia, serenità e dignità.
Come PD continueremo nelle riforme affinché anche gli imprenditori posano trovare conveniente rimanere nei nostri territori a produrre. Le forze lavoro hanno già lasciato sul campo diritti che avevano acquisito negli anni, proprio per poter favorire un inversione di tendenza, ora tocca al mondo dell’impresa e della politica fare il resto.
Noi come PD lo stiamo facendo con responsabilità e con la coscienza che il nostro Paese ha tutte le carte in regola per tornare protagonista sullo scenario mondiale ma occorre fare squadra e occorre che nessuno faccia un passo indietro.
Marco Addivinola
Responsabile Lavoro
PD Monza Brianza
Report