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Assemblea_cittadina

Ho partecipato, pur non facendone parte, all’Assemblea cittadina del PD dedicata ala Villa Reale e Parco di Monza.

Dall‘esposizione  del Sindaco Roberto Scanagatti e dal dibattito sono emerse molte informazioni utili e interessanti.

Una premessa: mi sarei aspettato che, prima della relazione  del Sindaco, si facesse riferimento al documento redatto  dal Cantiere “Cultura, Villa Reale e Parco” della coalizione, intitolato appunto “Proposte per il Parco e per la Villa Reale”, di cui hanno fatto parte, oltre al sottoscritto, studiosi e conoscitori del monumento come gli architetti Michele Faglia e Daniela Pollastri, nonché  Annalisa Bemporad, già rispettivamente sindaco di Monza, Assessore al Parco e Assessore alla Cultura. E che  la Segreteria commentasse questo documento indicando  a sua volta la linea del PD su quello che è, insieme alla Corona Ferrea e al Duomo duecentesco,   il simbolo principale della identità della nostra città, insieme “imperiale” e “nazionale”.

Nulla di tutto questo. Il documento sarà comunque leggibile sul  sito del Pd nei prossimi giorni.

Ciò  premesso, vengo alla relazione  del Sindaco.

Dopo aver opportunamente fornito le informazioni fondamentali sul monumento (proprietà divisa tra i Comuni di Monza e Milano, la Regione Lombardia, il Ministero; recente costituzione del Consorzio per una gestione unitaria del complesso Villa-Parco), Scanagatti ha sottolineato l’importanza del ruolo della Villa Reale, non facile da conquistare,  come sede di rappresentanza dell’Expo 2015, che vedrà l’afflusso di capi di stato e delegazioni di oltre cento paesi.

Si è poi soffermato sui lavori in corso per il restauro della Villa, sottolineando in particolare l’importanza dei lavori di restauro del  secondo piano del corpo centrale della Villa, realizzati  secondo criteri rigorosamente filologici.

Nella Villa si svolgerà una delle tre mostre principali dell’Expo.

Ha espresso invece preoccupazioni per i vincoli contrattuali sull’uso futuro della Villa. Rispetto a una possibile deriva “commerciale”, ha sottolineato l’impegno costante suo e del Consorzio per far prevalere una impostazione culturale e di ampia apertura al pubblico.

Si è già ottenuto che il Belvedere non sia destinato, come previsto inizialmente, a un ristorante di lusso. Esprime la convinzione che. anche se  il concessionario dovrà realizzare un utile annuale consistente in rapporto all’investimento effettuato (circa 1,2 mn di euro annui), questo potrà essere ottenuto anche attraverso grandi eventi culturali.

Ha poi parlato del parcheggio di Porta Monza, la cui concessione scade tra circa un anno, e dell’Avancorte della Villa. Per quest’ultima ha comunicato che la grande fontana verrà restaurata, nonostante non faccia parte del progetto iniziale della Villa.

Quanto alla questione degli impianti tecnici in corso di realizzazione sul fronte nord della Villa, ha dichiarato che, pur dovendo tener conto delle esigenze funzionali, si interverrà con opere di mitigazione dell’impatto estetico.

Si è poi soffermato sui Giardini Reali, sottolineandone il grande valore architettonico e naturalistico, per i quali si pensa a un restauro (costo previsto: 1,5 mn di euro) e un ingresso a pagamento, tutelandone comunque la frequentazione da parte dei residenti. La gestione sarà pubblica.

Ha contestato l’opinione diffusa secondo cui la manutenzione ordinaria del Parco sia trascurata. Infatti il Consorzio ha destinato l’anno scorso 750 mila euro per questo scopo, circa tre volte la somma dell’anno precedente. Riconosce che comunque si può fare di più.

Nega anche che il Consorzio sia inattivo sul fronte delle concessioni. Rileva che su questo fronte c’è da combattere contro forti resistenze, dovute al fatto che i concessionari sono sostenuti da reti impensate di conoscenze.

Un problema più legato a questioni umane è invece quello delle affittanze, per le quali occorre distinguere tra situazioni di sopravvivenza e situazioni di privilegio.

Fa rilevare come un successo l’aver dato al Consorzio una prima struttura organizzativa, con il trasferimento  dal Comune di Monza del personale del settore gestione Parco.

Si è quindi aperto il dibattito.

E’ stato sollevato il problema del Mirabellino.

Il Sindaco ha fatto rilevare che questa  villa  non è più proprietà del Demanio, ma della Cassa Depositi e Prestiti. Sottolinea comunque che “il cambio di proprietà non cambia la destinazione”, e che i vincoli a cui è sottoposta la destinazione del Mirabellino come parte integrante del Parco ne garantiscono la conservazione.

Questione del Comitato Scientifico. Scanagatti legge il testo dell’art. 12 dello Statuto del Consorzio ad esso dedicato, per metterne in evidenza il ruolo meramente consultivo nei confronti del Direttore del Consorzio, e quindi privo di potere decisionale. Inoltre non è previsto alcun compenso per i membri del Comitato, il che rende difficile l’acquisizione di competenze di alto livello.

Si è poi parlato della possibilità di rilanciare la LR 40/95 “sulla rinascita del Parco di Monza”, che ha ottenuto grandi risultati ancorché  parziali. Su questo argomento il Sindaco si è detto favorevole, ma che la decisione dipende dalla Regione, e non dal Consorzio. Ha ricordato che il Piano per la rinascita del Parco di Monza, varato con la LR 40/95, è stato il frutto di una compensazione rispetto agli ulteriori sacrifici del Parco causati dai nuovi investimenti necessari  per aggiornare le strutture dell’autodromo. Ha accennato a possibili, nuovi investimenti della Regione per l’Autodromo, che potrebbero essere compensati da nuovi interventi di tutela del Parco.

E’ stato sollevato poi il problema del restauro e della demolizione delle curve sopraelevate.

Sull’argomento il Sindaco non ha preso una posizione netta, anche se ha mostrato una apertura verso la possibilità di cancellare l’art. 5 della Convenzione con la Sias, gestore dell’autodromo, che ne prevede il restauro, senza che questo comporti alcun onere per le parti.

Si è parlato anche dell’ISA, per il quale il Sindaco ha sottolineato la decisione di conservarne la sede nella Villa (“la Provincia se ne farà una ragione”, ha dichiarato).

Si è toccato anche il problema della destinazione delle aree del Parco a nord del Viale Vedano, in concessione alla Sias e al Golf Club, che il PGT vigente, manipolato in extremis dalla Giunta Mariani, sottrae alla “destinazione a verde” propria di tutto il Parco e  destina ad “attrezzature generali e territoriali”, con il rischio di ulteriori compromissioni. Il Sindaco si è impegnato a parlarne con l’Assessore al Territorio Claudio Colombo.

Scanagatti ha concluso rilevando come i visitatori che,  per qualsiasi ragione, vengono a Monza per qualche evento di rilievo internazionale (come il recente convegno delle Camere di Commercio italiane  all’estero), sono “strabiliati” della bellezza dei luoghi e dei monumenti della  nostra città: dalla Corona Ferrea, al Duomo,  alla Villa, all’Autodromo.

L’Expo sarà un occasione per far conoscere Monza e renderla attrattiva anche nei tempi successivi.

A questo scopo verrà attivata una iniziativa  per promuovere  il  marketing territoriale della città.

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