E' ormai trascorso circa un anno da quando nei Circoli monzesi nacque l'idea di inviare all'allora Segretario Pierluigi Bersani una lettera. Alcuni di noi desideravano esprimere il loro pensiero circa il risultato delle elezioni politiche e suggerire l'orientamento che avrebbe dovuto guidare i nostri rappresentanti in Parlamento durante la gestione della complicata situazione politica che si era venuta a creare.
La lettera la trovate qui.
Anche se da allora sembra passata un'Era geologica, io non ho ancora cambiato idea.
Come dice Ezio, amico e mia coscienza critica, sembrerò anacronistico o radicale... e probabilmente lo sono.
Il punto sta in un periodo verso la fine di quella letterina senza pretese: “Siamo infatti convinti che un accordo con PdL e Lega non permetterebbe di realizzare i punti essenziali del nostro programma, rendendo incomprensibile la linea politica della Coalizione del Centrosinistra ”.
Matteo Renzi dopo aver stra-vinto le Primarie per la Segreteria del Partito e contando su un indiscutibile popolarità, ha deciso di assumere in prima persona la responsabilità di portare fuori il Paese dalla “palude”, mettendo fine al Governo Letta. Il risultato atteso nelle prossime ore sarà la creazione di un nuovo governo, basato però sulla medesima compagine.
Abbiamo dunque scoperto che Letta era imbrigliato dalla sua maggioranza, mentre Renzi, con la medesima maggioranza, potrà andare avanti spedito sulla strada del cambiamento e della trasformazione del Paese.
Il suo obiettivo è oltremodo ambizioso: un governo politico fino al 2018 caratterizzato da “una riforma al mese”.
Solo il tempo ci dirà se riuscirà in questa impresa. Chiaramente io sarei felice se ce la facesse.
Mi permetto però di essere scettico. Non per “testimonianza” nè tantomeno per il gusto di “mettere bandierine”. Semplicemente continuo a non essere convinto del fatto che in politica la “responsabilità” debba pesare più della “rappresentatività”.
La mia domanda naif è sempre la stessa: questi mesi inutilmente “sprecati” (non lo dico io) con il Governo Letta non potevano essere utilizzati per tornare al Mattarellum in tempi brevi e andare a votare con Renzi candidato premier?
A mio avviso un governo fino al 2018 con il centro destra presenta due controindicazioni:
1. Rischia di sfumare i contorni ed annacquare le differenze della contrapposizione politica tra conservatori (loro) e riformisti (noi).
2. Lascerà praterie di consenso alle frange più radicali del M5S e ad estremismi vari.
Ma tant'è. I numeri in politica sono tutto.
Il fatto che da un anno io non abbia condiviso praticamente nessuna delle decisioni chiave prese né a livello di Partito (larghe intese e “staffetta”) né a livello di Esecutivo, non mi lascia insensibile.
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