Monza sta cambiando.
La nostra città sta cambiando. Questo è un dato di fatto. Tengo a sottolineare, con un certo orgoglio, che il Partito Democratico di Monza è artefice e protagonista di questo cambiamento in un momento in cui il Partito a livello nazionale sta cambiando rapidamente pelle sotto la spinta del nuovo segretario Matteo Renzi.
Il nostro gruppo consiliare, nonostante le diverse sensibilità (appartenenze, mozioni di riferimento, correnti...insomma chiamatele come volete) presenti al suo interno, è rimasto sempre compatto nel sostegno all'operato della nostra Giunta Scanagatti. E non cessa mai di offrire alla città il proprio contributo in termini di proposte e progettualità.
Sono passati circa due anni dall'elezione di Roberto Scanagatti a Sindaco e credo che sia evidente e sotto gli occhi di tutti il cambiamento irreversibile e inesorabile nel modo di governare e che, soprattutto, sia finalmente evidente la definizione di un progetto di città.
Ci rimproverano, anche sulla falsariga di quanto avviene a livello nazionale, di “essere tutti uguali” e che “tanto non cambia niente”. Questa 'accusa', qui a Monza, è completamente irricevibile. La differenza qui c'è e si vede. Tanto. Voglio solo porre l'accento su tre temi che, a mio avviso, testimoniano i cambiamenti concreti, sostenibili e condivisi che stanno caratterizzando la nostra città.
In ambito urbanistico siamo passati dalla variante 'monstre' della Giunta Mariani all' avvio della fase di revisione e di aggiornamento del Piano di governo del territorio (PGT) . Sin da subito questa iniziativa si è caratterizzata con la definizione di un processo partecipativo che si estende a tutti i soggetti coinvolti e, in particolare, ai cittadini. Le linee guida del nuovo piano sono semplici e chiare: limitare il consumo di suolo, riutilizzare la città 'esistente'.
A mio avviso, però, l'elemento di vera novità è soprattutto l'attenzione ai “centri di vita” per il potenziamento e valorizzazione degli spazi di aggregazione spontanea, con un occhio ai temi della inclusione sociale.
Sempre in termini di partecipazione è partito il progetto Consulte. Un progetto ambizioso e complesso caratterizzato da scelte coraggiose. Una tra tutte quella di 'tener fuori' i partiti. Come potete ben immaginare questa scelta non è stata facile da digerire (anche per il PD) ma io credo che alla lunga si dimostrerà essere la scelta corretta. Il rischi di andare a ricreare dei piccoli parlamentini con le medesime contrapposizioni dei luoghi della politica avrebbe probabilmente svuotato di significato l’esperienza della consulte che non devono essere intese, appunto, come luoghi di rivendicazione politica. E' sempre antipatico fare confronti ma se pensate a come veniva gestito (?) il decentramento nella Giunta precedente forse il cambiamento apparirà ancora più eclatante anche ai più scettici.
In ultimo, due parole sulle Pulizie di Primavera. L'appuntamento è giunto alla seconda edizione e credo debba diventare elemento caratterizzante e qualificante delle nostra Giunta. L'attivazione di un processo per cui siano anche i cittadini a prendersi cura responsabilmente della propria città, è anch'esso un fortissimo segnale di cambiamento.
In ognuna delle tre iniziative io ritrovo il filo rosso della partecipazione e della aggregazione. Una città caratterizzata dai “centri di vita” che possono essere intesi come luoghi urbanistici (nel PGT), come luoghi di partecipazione consapevole e informate (le Consulte) ma anche come momenti estemporanei dove i cittadini si prendono cura della propria città e dei beni comuni (le pulizie di primavera). Insomma una vera rivoluzione in una città solitamente chiamata ad esprimersi e a partecipare solo quando è il momento di andare a votare.
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