Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche giunsero ad Auschwitz liberando i pochi superstiti ancora reclusi nel campo di concentramento, svelando così definitivamente al mondo gli orrori del genocidio nazista.
In Italia e nel mondo il 27 gennaio è diventato il "Giorno della Memoria". Un’occasione per riflettere “su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”, come significativamente recita l’art. 1 della legge che ha istituito il Giorno della Memoria.
Lo sfregio e la provocazione perpetrati a Roma, proprio in queste ore, con l'invio di vergognosi pacchi all'Ambasciata di Israele e alla Sinagoga, ci ricordando ancora una volta che il razzismo e l'antisemitismo non sono solo pagine di storia.
I segnali di allarme a livello nazionale, oltre all'ultimo gesto vigliacco e ignobile che ferisce la Comunità ebraica alla vigilia delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, sono molteplici. Anche gli attacchi al ministro Kyenge sono, allo stesso modo, inaccettabili segnali di razzismo sottotraccia.
La società italiana di oggi ha ancora un fortissimo bisogno di lotta contro ogni forma di discriminazione. E' proprio in situazioni e periodi come quello che stiamo vivendo che le forze democratiche devono riaffermare il rifiuto di ogni razzismo.
Una revisione della legge Bossi-Fini, un superamento dei CIE e ad una legge sullo Ius Soli: sono questi gli atti concreti con i quali la politica può e deve fare la sua parte.
Anche noi a livello locale assistiamo con preoccupazione al ritorno sempre più frequente, nei nostri territori, di manifestazioni promosse da associazione e movimenti di chiara ispirazione neofascista, che se anche non rappresentano un pericolo dal punto di vista della consistenza numerica, per il linguaggio e le strategie usate si stanno insinuando pericolosamente nelle pieghe della nostra società messa a dura prova dalla crisi economica.
E' dunque responsabilità del Partito Democratico condividere con tutte le forze democratiche presenti sul territorio, partiti e associazioni lo sforzo di impedire che razzismi di ogni genere si manifestino e attecchiscano nei nostri territori.
Noi non dimentichiamo.
Il Segretario
Alessandro Mitola
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