Scritto da Andrea Campora
Il congresso provinciale al Circolo 6 ha visto una buona partecipazione degli iscritti sia alla discussione che al voto. Ricordiamo i risultati relativi al circolo 6 di Monza già pubblicati nei giorni scorsi: Gigi Ponti voti 18 (51.4%), Vittorio Pozzati 1 voto (2,9%), Fabio Maggioni voti 16 voti(45,7%). Sono risultati eletti i delegati all'assemblea provinciale Fabio Quinzi e Pierina Pozzoli per lista di Ponti, Alessandro Mitola e Tina Colombo per quella di Fabio Maggioni.
Il dibattito che ha preceduto la votazione è partito dai temi congressuali con una breve presentazione delle tre liste da parte di tre candidati presenti al circolo 6. La discussione che si è sviluppata ha sottolineato che, se da un lato la capacità di leadership è un aspetto importante per un aspirante segretario provinciale, è anche importante saper valorizzare l'organizzazione del partito sul territorio e la comunicazione tra circoli e l'assemblea provinciale in modo che le decisioni di quest'ultima siano il giusto compromesso tra l'organo esecutivo provinciale e la base.
Ma la discussione è inevitabilmente scivoltata sui temi di carattere generale legati all'attualità politica nazionale e del partito democratico. Da parte di alcuni è stata hanno reclamata una maggiore capacità di comunicazione per cercare di far arrivare ai cittadini le proposte del PD senza limitarsi a quelli di carattere locale (PGT, Villa Reale,...). A questo proposito il coordinatore Dondè ha messo in evidenza che, soprattutto in questi ultimi tempi, l'agenda politica è stata dettata dal centrodestra il quale, tendando di distogliere i media dai problemi del paese, li ha obbligati ad occuparsi delle diatribe interne al PdL. Ciò è avvenuto in concomitanza con uno dei periodi maggiormente propositivi per il PD: si pensi alle iniziative sulla scuola, sul lavoro e al discorso di Bersani per la chiusura della Festa Nazionale.
Un'altro argomento trattato durante il dibattito è stato quello della Lega che, mai come in questi ultimi tempi, ha dato dimostrazione di incoerenza sia sul fronte della difesa degli interessi del Nord che su quelli della legalità. La difesa di Cosentino, di Brancher, di Bertolaso e della "cricca", l'approvazione dell'ennesimo salvataggio finanziario del comune di Catania (il secondo in due anni), i fatti di Adro e un federalismo fiscale sempre più svuotato, lo stanno a dimostrare.
Vi è stato infine un richiamo a fare della legalità un punto d'orgoglio del PD senza lasciare che diventi la bandiera di altre forze.