Ecco il nostro piano per l’Italia in tre mosse. Ora, prima le persone. L’Italia merita di più di selfie e slogan: un intervento shock da 15 miliardi di euro per ridurre davvero le tasse sul lavoro e le differenze tra i salari; una strategia per ridurre l’impatto ambientale e creare 400mila nuovi posti di lavoro. Occupazione verde, legata alla sostenibilità ambientale e alla difesa del pianeta. E infine, la scuola: aumento degli stipendi per gli insegnanti, messa in sicurezza gli edifici, più tecnologia. E abbattiamo il costo dell'istruzione per i redditi medio bassi, perché l’istruzione non può essere un costo che pesa sui bilanci familiari di chi sta peggio.
Come riporta il quotidiano La Stampa dello scorso 5 maggio: “Una cura choc da 15 miliardi di euro per abbattere il peso fiscale sul lavoro e portare nelle tasche dei cittadini con redditi medio-bassi almeno 1500 euro netti in più all’anno. E uno slogan: «Chi vota 5Stelle vota Salvini»: sono i due cavalli di battaglia con cui il Pd intende dare filo da torcere alla Lega e ai 5stelle al Sud, sperando di vincere la sfida per il secondo posto alle Europee. Una «contromanovra» che gli esperti economia del Pd, Piercarlo Padoan in testa, stanno mettendo a punto, studiando le possibili coperture ad hoc: per gettarla sul tavolo in tempo utile per una eventuale caduta del governo.
C’è più di un motivo che spinge Nicola Zingaretti a chiedere il voto anticipato: oltre a vedere vicina la fine di questo esecutivo, spingendo dunque perché questo percorso di governo si concluda al più presto, come deve fare ogni leader di opposizione, il segretario del Pd spera anche di poter concludere la transizione: portando in parlamento un partito più a sua immagine e somiglianza, non ancorato all’era Renzi. È da quel momento in poi che il neo leader potrà disporre pienamente delle sue truppe, fissando a suo piacimento strategia e possibili alleanze, aprendo dunque i giochi a sua unica e insindacabile scelta”.
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