“Ha capacità politica e sa ascoltare”: con queste parole la Consigliera Regionale Laura Barzaghi ha fatto il ritratto di Alessandro Alfieri, candidato alla Segreteria del Pd lombardo, durante l’incontro all’Urban Center di sabato 8 febbraio.
Una platea di semplici cittadini, ma con numerosi esponenti politici lombardi: oltre al Segretario Provinciale Virtuani, alcuni Consiglieri Regionali, il Sindaco di Monza Scanagatti, l’Assessore Longoni, il Sindaco di Cesano Maderno, Gigi Ponti.
Alessandro Alfieri, pur avendo solo 42 anni, ha in effetti grande esperienza politica, maturata prima nella sua città, Varese, poi in Regione, dopo aver lavorato in giro per il mondo per il Ministero degli Affari Esteri.
“Per vincere, servono meno mozioni e più giri sul territorio” dice però Alessandro e questa convinzione l’ha portato nel 2013 a percorrere in lungo e in largo la provincia di Varese con un pulmino, per sostenere la candidatura di Umberto Ambrosoli alla Regione Lombardia.
Un candidato valido, ma ancora una sconfitta.
“Noi abbiamo pagato l’immagine di un centro-sinistra percepito come conservatore e statalista” è l’analisi di Alfieri che sottolinea come il PD debba ripensare il rapporto tra i rappresentanti politici e i cittadini che “ sempre più vogliono poter scegliere direttamente su alcuni temi come l’aria, l’acqua e i diritti inalienabili”.
A quanti tra il pubblico fanno notare il susseguirsi continuo di “primarie” nella vita del partito, Alfieri propone una semplificazione del sistema di scelta del gruppo dirigente e la necessità di pensare a come coinvolgere coloro che si riconoscono nei valori del PD, ma che non si iscrivono.
Il suo “Progetto Lombardia 2018” disegna un modello di regione alternativo a quello “gridato” dalla Lega, che “ non sa cogliere gli aspetti positivi della globalizzazione, sfida che invece può essere raccolta dalle aziende lombarde, spesso luoghi di eccellenza e di innovazione, da supportare concretamente”.
Ma nemmeno dimentica l’agricoltura lombarda, che anzi “ riveste un ruolo centrale nell’economia del Paese e per la grande sfida della disponibilità di cibo per il pianeta”, tema di Expo 2015.
Nel programma Alessandro “ascolta” le istanze che arrivano in particolare da 3 componenti della società lombarda: dai giovani, che spesso non studiano né lavorano, dagli immigrati, dagli anziani.
Un modello di formazione che proponga un’alternanza studio-lavoro, politiche attente all’integrazione delle “seconde generazioni” degli immigrati, un welfare centrato sulla conciliazione tra lavoro e cura della famiglia, con adeguate strutture di assistenza dedicate ad anziani e disabili: queste alcune delle risposte di Alfieri.
E Alessandro ha voluto concludere la trasferta monzese proprio nel nuovo centro di accoglienza per persone in stato vegetativo e malati di SLA, sorto nell’area adiacente alla Residenza San Pietro, per iniziativa della Cooperativa Sociale La Meridiana Due: “ uno degli esempi più belli dello straordinario mondo del non profit lombardo” ha scritto su Facebook.