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serata-pilotto-civati_2Una bella e significativa serata quella promossa dal Circolo 1 venerdì scorso, presso il Centro Civico di via Lecco. “Una politica seria e competente” il titolo, incarnato concretamente da Paolo Pilotto, candidato di Monza alla Regione, e da Giuseppe Civati, candidato di Monza alla Camera.

In una campagna elettorale piena di false promesse, proposte indecenti e immorali, istigazioni al voto di scambio o alla corruzione con i condoni (il pifferaio Berlusconi), egoismi e localismi, frottole sui soldi da trattenere in Lombardia, panzane sulla lotta alla ndrangheta lombarda (il pinocchio Maroni), proteste urlate e rabbiose, facili evocazioni di tzunami (il comiziante Grillo), venerdì sera abbiamo fatto esperienza di una politica "costruttiva, seria, competente e generosa".

Quattro aggettivi che hanno caratterizzato gli interventi di Paolo Pilotto (candidato monzese alla Regione), Pippo Civati (candidato monzese alla Camera) e del sindaco Scanagatti, presente alla serata anche in quanto iscritto al Circolo 1.

Tutti e 3 i relatori sono, infatti, espressione del Circolo 1 del PD monzese, che ha promosso la serata con lo scopo di favorire la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica: c'è chi lo dice a slogan, l'altra sera l'abbiamo fatto concretamente.

Una sessantina di cittadini presenti (sala quasi piena, non solo i soliti noti ma tanti cittadini comuni), interventi molto concreti dei relatori. Scanagatti ha aperto la serata con un intenso intervento sulla “Legalità, tema rilevante in Lombardia con tutto quanto è successo per le infiltrazioni di ndrangheta che hanno costretto la giunta Formigoni alle dimissioni e al voto anticipato”. Ha inoltre sviluppato il tema dei “rapporti di collaborazione corretta e di rispetto dei ruoli tra Regione, Provincia, Comune, aspetti fondamentali per una Pubblica Amministrazione efficiente ed utile ai cittadini”

serata-pilotto-civati_3Paolo Pilotto ha approfondito i temi del programma di Ambrosoli su Sanità, Scuola e Università, Lavoro, Giovani, rispetto delle regole, ambiente e territorio brianzolo e ha sviluppato il significato dello "stile PD”: “uno stile capace di ascoltare, di confrontarsi sulla normalità dell'impegno quotidiano, di superare il clima di sfiducia, di ricercare e confrontarsi su un bene comune e non egoistico, di opporsi alla politica degli "affari miei" o dei propri amici; uno stile operoso, aperto e generoso, che ama condividere e costruire speranza; uno stile e una sostanza di chi assume la politica come attenzione alle necessità, sollecitudine per l'altro e disponibilità umana".

Civati ha offerto una serie di buone ragioni per “convincere con ottimismo, anche gli indecisi o chi è tentato dal disperdere il voto su formazioni minori che non hanno alcuna possibilità di incidere concretamente, a votare il PD se si vuole cambiare davvero la situazione in Lombardia e in Italia”.

Ha sottolineato il doppiogiochismo di “Maroni che non si ricorda di essere stato Ministro dell’Interno quando in Lombardia la ndrangheta la faceva da padrona, con una Lega compiacente delle nefandezze lombarde in sanità”. E ha ricordato che il voto in Lombardia sarà determinante anche a livello nazionale: "Lombardia un po' come l'Ohio per gli Stati Uniti"; ragion per cui sabato 16 si farà in tutte le città lombarde un'iniziativa chiamata "operazione Ohio".

Insomma, in un momento in cui c'è la tendenza ad omologare tutto quanto e a dire "son tutti uguali" e "non cambierà mai niente" , questo incontro ha dimostrato ancora una volta come siano le persone serie, competenti e generose come Pilotto e Civati a fare la differenza.

Certo, è più facile riempiere le piazze facendo comizi-spettacoli (come forse farà Grillo anche a Monza, con la stampa magari pronta a fargli da megafono). Ma non è con gli arruffapopoli o rinunciando al voto (Benigni, con la sua pungente ironia, ha avuto modo di dire “Andate sempre a votare; chi non sceglie lascia il potere alla folla … e la folla sceglie Barabba, sempre …”) che si risolveranno le questioni che toccano ciascuno di noi nel concreto della propria vita personale, lavorativa, familiare e sociale.

Sta a noi saper portare le buone ragioni del PD a tutte le persone che incontriamo da qui al 24 febbraio.