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giustiziaBasta la legge contro la corruzione approvata dal parlamento?
No. Noi puntiamo a norme più rigorose contro la corruzione e per la prescrizione dei reati.
Legge sul falso in bilancio. Lotta senza quartiere alla criminalità organizzata. Norme contro l’autoriciclaggio. Norme contro il voto di scambio mafioso.

Nella passata legislatura si è parlato tanti di riforma della Giustizia ma non si è concluso nella…voi che cosa proponete?

Oltre a riforme più strutturali come un nuovo codice penale e l’unificazione dei riti nel processo civile, può essere intrapresa la strada di riforme che siano in grado di accelerare i tempi del processo, garantendone però lo svolgimento nel rispetto della tutela dei diritti fondamentali, fermi restando i principi costituzionali dell’obbligatorietà dell’azione penale, dell’autonomia e indipendenza della magistratura, così come del giusto processo e della tutela del diritto di difesa.

Al di là delle riforme sarà decisiva la possibilità di migliorare gli standard di servizio e di contenere i costi. In particolare, e solo a titolo esemplificativo e non esaustivo, pensiamo alla realizzazione dell’ufficio per il processo, alla banca dati della giurisprudenza, un programma per acquisire indicatori affidabili e strumenti per il controllo di gestione, non solo quantitativo, presso gli uffici giudiziari.

Cosa pensate di fare per evitare il conflitto di interessi?

Sono essenziali norme stringenti in materia di conflitto d’interessi, norme sull’incompatibilità e soprattutto una robusta legislazione antitrust

in materia di comunicazione e informazione, in modo da superare la brutta legge firmata da Gasparri.

Il Pd propone inoltre da tempo una riforma della governance della Rai, per sottrarla

all’invadenza della politica. Di fronte all’incapacità del governo Monti di accettarla, il Pd ha

fatto scegliere i rappresentanti nel Cda dalle associazioni della società civile.