Riunire la Direzione Nazionale il 23 dicembre, l'antivigilia di Natale e di giovedì, mi sembra una sciocchezza. Se Partecipazione è Democrazia, bisogna agevolare la presenza di chi lavora e non ostacolarla. Forse sabato 18 dicembre sarebbe stato meglio. Se Partecipazione è Democrazia non si auspica un accordo con Casini, Fini e Rutelli (perché di questo si tratta, nonostante alcuni distinguo tentati da Bersani nell'articolo, arrivando anche a sacrificare le Primarie, prima ai giornali che alla Direzione Nazionale.
Questione di metodo? Non solo: questione di metodo, ma soprattutto di merito, perché squisitamente politica e democratica. Così si piccona "la ditta" e non va bene! I militanti hanno frainteso, io ho frainteso? La Repubblica ha strumentalizzato? Non credo proprio.
Ho applaudito un Bersani che l'11 dicembre rivendicando, con orgoglio, le ragioni del nostro essere si è detto pronto a formalizzare una piattaforma per la "Rinascita dell'Italia". E questo avrebbe dovuto farlo nella Direzione Nazionale, allargando la partecipazione ai Circoli, agli elettori del PD e ai suoi simpatizzanti e non al Terzo Polo, al grande o piccolo Centro o a chicchessia. Si è lasciato strattonare ancora una volta da chi antepone la tattica alla politica, da chi dà più valore a una somma algebrica di sigle rispetto ad un'azione di ampio respiro, che ci consenta di riprenderci il nostro elettorato, quello che ci ha abbandonato, quello che ingrossa le fila del 40%del non voto.
E non mi si dica che sono un'ingenua. Sono troppo vecchia e milito da troppo tempo in politica per sottovalutare la questione della allenze. Ma c'è un tempo per l'elaborazione politica, la definizione di un profilo certo della nostra identità, l'obbiettivo che vogliamo raggiungere, ma soprattutto "quanto" siamo disposti a sacrificare di questo obbiettivo per cercare di raggiungerlo senza snaturarci. E c'è un tempo per le alleanze, ma dopo esserci chiariti una volta per tutte. Cosa che finora non è stata fatta!
E allora chiedo al mio Segretario di ascoltare di più chi lavora sul campo, chi volantina, che presidia i gazebo, chi lavora nella feste democratiche, chi, nonostante tutto, continua strenuamente a credere in questo progetto, un progetto per un'Italia migliore, che non è realizzabile, però, con chiunque.