Come sicuramente saprete, sabato 6 Novembre, a Roma, si è svolta l’Assemblea Nazionale dei Circoli del Partito Democratico. Le delegazioni provinciali di Monza e Lecco hanno partecipato con una pattuglia di 50 coordinatori di circolo (circa), anche se per ragioni organizzative non hanno preso parola (se avessero parlato tutti quelli che volevano, saremmo ancora lì).
L’introduzione è stata affidata a Nico Stumpa, egli ha focalizzato il suo intervento sulla diversità del Partito Democratico, rispetto agli avversari, ha affermato che: Risorgimento, Resistenza, Costituzione Repubblicana, sono elementi imprescindibili per il Partito Democratico, il quale basa la sua azione politica, a livello nazionale e nei diversi territori, avendo come fari proprio le parole che stanno alla base della nostra democrazia. Successivamente, hanno preso la parola i coordinatori di circolo, si è deciso di dividere la giornata in 20 interventi (uno per regione) e di concluderla con la relazione finale del Segretario Nazionale Pierluigi Bersani.
Ciò che mi ha molto impressionato positivamente è stata la presenza di molti coordinatori giovani e molte donne, alcuni di loro hanno lasciato un’impronta importante a questa giornata, grazie ad interventi appassionati e che hanno denotato una forte presenza del Partito Democratico nei territori italiani (da Aosta alla Calabria). Questa presenza è testimoniata dalle battaglie che i circoli del PD stanno portando avanti (dalla mensa scolastica di Aosta, al lavoro difficile di integrazione degli immigrati di Via Padova a Milano, alla denuncia dell’emergenza occupazionale dell’azienda “Merloni” di Nocera Umbra, ai tentativi di fare risalire il Partito Democratico calabrese, che sta vivendo una fase di commissariamento, potrei citare altri esempi, ma per ragioni di sintesi mi fermo qui).
Alle 15 c’è stato l’atteso intervento del Segretario Nazionale Bersani. Come Nico Stumpa, anche il Segretario ha voluto sottolineare ciò che caratterizza il Partito Democratico, lo ha fatto con delle frasi ad effetto, tipo “Noi siamo il Partito delle 2000 feste e dei 6000 circoli, il PDL e la Lega ci fanno un baffo!”. Ha annunciato la manifestazione nazionale contro il Governo, che si terrà l’11 Dicembre a Roma e ha sollecitato i circoli a svolgere la mobilitazione porta a porta nei tre ultimi week end di Novembre (13 – 14, 20 – 21, 27 – 28). Questi porta a porta hanno l’obiettivo di divulgare le proposte del Partito, alcune di esse sono state illustrate nel corso dell’intervento, ad esempio sul fisco: riduzione dell’aliquota più bassa dal 23% al 20%, e sul lavoro: un’ora di lavoro precario deve costare come un’ora di lavoro stabile. Bersani ha fatto anche un’affermazione molto importante e secondo me condivisibile, ha cioè dichiarato che il Partito Democratico non è un Partito personale (degenerazione della politica portata dal Berlusconismo), ma una comunità di persone e per questa ragione il suo nome sul simbolo non ci sarà mai (applausi fortissimi!!!). Per quanto riguarda l’analisi dell’attuale quadro politico, sì è espresso negativamente sull’ipotesi delle elezioni anticipate con l’attuale Legge Elettorale e ha spronato il Presidente della Camera Gianfranco Fini a prendersi le sue responsabilità, quindi a “staccare la spina al Governo” e ad impegnarsi per una nuova Legge Elettorale, perché come ha anche denunciato il coordinatore di un circolo di Milano “mentre loro si passano il cerino, il paese brucia”.
All’uscita dell’Auditorium, ascoltando i commenti dei delegati, ho percepito una certa soddisfazione per l’andamento dell’Assemblea e soprattutto per le relazioni dei coordinatori che sono intervenuti nel corso del dibattito, ma anche per le dichiarazioni del segretario nazionale.
Solo due piccole note polemiche.
La prima: come spesso accade, i giornali e le agenzie stampa, o riportano il falso o ingigantiscono. Non c’è stato nessun fischio nei confronti dei “rottamatori”, ma solo qualche considerazione, tipo “Non si capisce il perché appena uno emerge, la sua prima preoccupazione è quella di voler mandare via la classe dirigente”, oppure “avrei voluto che Renzi e Civati fossero qui tra noi”. Ci tengo a precisare che queste affermazioni sono state effettuate da due coordinatori di circolo, quindi dalla base e non dal segretario o da qualche altro esponente di vertice del PD.
La seconda: forse il Partito poteva fare più attenzione al numero degli interventi e ai tempi attribuiti a ciascuno. Mi rendo conto della necessità di organizzarli in modo tale da finire in un orario accettabile, ma se l’evento fosse iniziato alle 10.00 e non con un’ora di ritardo, forse avrebbe potuto parlare qualcuno che ha fatto il viaggio di notte o che si è svegliato alle 4 o alle 5 del mattino. Diversamente, chi ha gestito i lavori, ci ha tenuto che il segretario parlasse alle 15.00, orario fissato del suo intervento, ma sulla puntualità dell’inizio, che avrebbe permesso qualche intervento in più, c’è stata secondo me troppa leggerezza.
Queste due note non tolgono nulla all’importanza e alla bellezza dell’evento, anzi, colgo l’occasione per ringraziare Ezio, che mi ha dato l’opportunità di partecipare e gli altri membri del Circolo che non hanno avuto obiezioni, anzi mi hanno, con altrettanta sollecitudine, spinto ad andare a Roma.