Un anno fa, Monza veniva colpita da un evento atmosferico estremo, abbattutosi a più riprese nell’arco di cinque giorni, aggiungendo di volta in volta danni di ogni sorta ad un suolo già stressato da molteplici fattori di varia origine: l’eccessiva cementificazione e le conseguenze microclimatiche come le cosiddette “bolle di calore” hanno svolto un ruolo chiave, nell’attirare fattori chimici e fisici che hanno dato concentrato una perturbazione d’intensità poco vista sin ora.
È doveroso, come ricordato dal Consigliere Lorenzo Gentile durante uno degli ultimi Consigli Comunali, che alcuni dispositivi atti a porre in sicurezza furono acquistati dall’amministrazione precedente alla nostra attualmente alla guida della città; è quindi la stessa Natura a ricordarci che il segno politico deve essere messo da parte a fronte della sicurezza e salute degli esseri umani, facenti parte anche loro di un equilibrio omnicomprensivo anche di elementi apparentemente inanimati: quando l’uomo esagera nel voler affermare l’arrogante supremazia sugli elementi posti in equilibrio, sua Maestà Madre Natura ci ricorda qual è il nostro posto sul Pianeta: la pena per il reato di abuso d’ambiente è proporzionata alla violenza del reato stesso ed ella, in quei giorni, ce lo ha ricordato proporzionalmente ad anni di abuso cementifero, sconsiderato utilizzo di fonti fossili, regolamentazione teorica della biodiversità volta alla ricerca della comodità umana a svantaggio della libera e naturale evoluzione di natura ed esseri animali che popolano equilibratamente il pianeta da millenni in più dell’essere “più intelligente”.
Ed è così che uomini di buona volontà hanno contribuito prima e dopo quei giorni alla tutela della vita ed al ripristino della sicurezza dopo la doverosa punizione della Mamma Verde.
Esponenti dell’amministrazione, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine e chiunque fosse in grado si mise subito a disposizione per dare una mano secondo le proprie competenze e volontà ed i risultati, dopo un anno, possono così essere riassunti:
Già prima della fine di agosto era stata ripristinata la fruibilità di circa il 75% delle aree verdi recintate e si era arrivati alla riapertura, il 17 settembre, degli ultimi sette parchi rimasti fino a quel momento inagibili.
A questi interventi hanno fatto seguito lavori di ripristino sugli edifici comunali danneggiati dai temporali e, dal 10 luglio 2024, sono iniziati i lavori di ristrutturazione del tetto del centro civico di Via Silva, rimasto inagibile proprio a seguito dei danni causati dai nubifragi, per una spesa di 120.331,86 €.
I primi interventi di messa in sicurezza. Per gli interventi urgenti di sgombero di strade e aree pubbliche da detriti, avvenuti fin dai primi giorni per garantire la sicurezza dei cittadini e ripristinare la normale viabilità urbana, la Regione ha riconosciuto – a fronte di una richiesta di 1.531.000 € - un contributo totale di 1.400.000 €, derivante da fonti stanziati dal Governo in virtù della dichiarazione di stato d’emergenza per gli eventi metereologici avvenuti in tutta la Lombardia dal 4 al 31 luglio.
I lavori sugli edifici comunali. Per la seconda fase di interventi che, oltre al centro civico di via Silva, include i già ultimati lavori di riparazione dell’Arengario e gli interventi sulle case comunali di via Giotto e alcuni plessi scolastici, il Comune di Monza ha inviato alla Regione la richiesta – ancora in attesa di risposta - di un contributo di 836.554 €.
I danni agli edifici privati. Per quantificare i danni sia sul patrimonio pubblico sia sugli edifici dei privati cittadini, i tecnici della Protezione Civile hanno provveduto – nei settegiorni successivi ai temporali - a compilare le schede RASDA (Raccolta Schede Danni) per la stima dei danni del maltempo in città da inviare a Regione Lombardia, finalizzate ad indicare sommariamente i bisogni della città di Monza. È proprio da queste rilevazioni che sono emersi danni per circa 75 milioni sommando l’impatto delle perturbazioni sul patrimonio pubblico a quello sulle proprietà private. Successivamente, gli uffici comunali hanno preso in gestione oltre un centinaio di richieste di contributo dei privati, sempre avvalendosi della possibilità data dallo stato d'emergenza di segnalare i danni tramite portale regionale.
Gli interventi di ripristino del verde. Per iniziare a compensare la perdita delle migliaia di alberature dovuta alle perturbazioni, durante l’inverno del 2023/2024 sono stati piantati in città 573 alberi in aree verdi e giardini scolastici da parte diversi operatori economici: 112 dal Servizio Globale di Gestione e Manutenzione del Verde Pubblico; 294 con il progetto inserito nel POP “Interventi di sostenibilità ambientale”; 71 alberi con il Progetto “Messa a dimora di Querce su Viale Stucchi”; n°62 alberi con il progetto “Alberi nelle scuole” e 34 alberi donati da un'associazione con cui è attivo un patto di collaborazione.
Oltre a ciò, l'Ufficio Verde Urbano sta programmando la messa a dimora di nuovi alberi - circa 500 - per la prossima stagione di piantumazione (inverno 2024/2025) sempre nell'ottica del ripristino degli alberi abbattuti dai nubifragi di luglio 2023.
Ad oggi, il lavoro prosegue ma su un altro fronte: quello della prevenzione ideologica e pragmatica per la tutela del nostro clima e del nostro territorio; momenti, dibattiti ma soprattutto provvedimenti concreti in merito a tutela del verde, sicurezza e transizione ecologica nella sua ampia accezione.
Noi continuiamo, noi ci siamo, noi non ci arrenderemo mai.
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