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Il 22 luglio in Consiglio Comunale abbiamo votato la delibera dal titolo Proposta di aggregazione e ampliamento del Parco Regionale della Valle del Lambro. Una delibera che ha radici lontane ed è un ulteriore passo in avanti per la tutela del territorio, patrimonio di tutti noi, ma ancor più delle generazioni future. Si concretizzano gli sforzi compiuti negli anni, passando a maggiori gradi di tutela quelle aree verdi che caratterizzano diverse porzioni della città.

Ancora una volta, la collaborazione di soggetti diversi in sinergia ha portato a un risultato concreto.

Noto e amato da tutti, il Parco di Monza si relaziona con la città costituendone il confine Nord e inserendosi in essa tramite i Boschetti Reali e il percorso del fiume Lambro, che ha determinato la storia, gli insediamenti e lo sviluppo di Monza. Due elementi forti, il Parco e il Lambro, cui si unisce anche il canale Villoresi a sud, che caratterizzano la nostra città e trovano corrispondenze in altre aree, già in passato oggetto di forme di tutela. Risalgono al 2012 le adesioni ai Parchi Locali di Interesse Sovracomunale già istituiti o in corso di istituzione, i PLIS, i quali, grazie al loro procedimento più snello, hanno consentito un primo passo nell’indirizzo di salvaguardia di aree libere – o prevalentemente libere – di valore ambientale e paesaggistico.

Nella relazione a corredo della delibera sono ben illustrati tutti i passaggi compiuti a dimostrazione dell’attenzione posta al tema, peraltro già presente nel documento preliminare del piano Benevolo, che auspicava un parco di cintura urbana.

Dal 2012 a oggi molte cose sono cambiate: sono intervenuti ulteriori strumenti normativi che hanno ridefinito il panorama giuridico di riferimento e si è rafforzata la sensibilità e il convincimento dei valori ambientali. Inoltre, particolare certo non trascurabile, il PLIS del Medio Lambro ha iniziato la procedura di adesione al Parco Nord, ritenendo di poter meglio assolvere i suoi compiti all’interno del recinto di un Parco Regionale.

In merito agli aspetti normativi, si fa particolare riferimento alla legge regionale 28 del novembre 2016 che, tra l’altro, ha individuato e disegnato gli ATE, Ambiti Territoriali Ecosistemici, di cui il Comune di Monza costituisce il confine meridionale. Lo spirito alla base di questa legge è quello di razionalizzare e, allo stesso tempo, potenziare le aree di tutela ambientale del nostro territorio, il quale è anche caratterizzato dalla presenza di un fiume che ci ha portato gioie e dolori, ma che comunque ha disegnato il nostro paesaggio quotidiano.

Sin dalla istituzione del Consorzio della Valle del Lambro, ora Parco Regionale, Monza ne ha fatto parte, collaborando con esso sia per la tutela del Parco di Monza e dei Boschetti Reali, ma anche – soprattutto – per la riqualificazione della qualità delle acque del fiume e per il suo controllo, come ben dimostrato negli eventi climatici di quest’anno e negli scorsi anni, che non hanno più prodotto gli esiti disastrosi del 2002. Non è stata fortuna, ma frutto di progettazione attenta, di salvaguardia e di monitoraggio dell’intera asta fluviale. Il tutto a opera di professionisti, enti e associazioni locali.

Proseguire in continuità con questo percorso intrapreso e consolidato negli anni è la soluzione più logica, oltre che essere quella prevista dalla norma. Il percorso non è ancora concluso: adesso la parola passa al Parco Regionale della Valle del Lambro e poi a Regione Lombardia, che ha l’ultima parola sull’ampliamento.

Il nostro territorio chiede con sempre maggiore forza di essere rispettato. Per noi, ma soprattutto per chi verrà dopo di noi.

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