Il Consiglio Comunale di Monza ha approvato all’unanimità la mozione a mia prima firma per intitolare la piazza antistante la stazione alle Madri Costituenti. Nel mio intervento ho provato a spiegarne le motivazioni. Al termine della discussione, come consigliere di maggioranza, abbiamo anche donato alle colleghe e ai colleghi d’Aula il libro “Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione”, come invito a scoprire le loro storie e battaglie.
Confesso di essermi emozionata nel presentare questa mozione e in particolare di dare voce a una sensibilità diffusa ed essere la voce delle altre colleghe con cui con passione e condivisione siamo arrivate a formulare questa proposta.
Mi emoziona poter essere un piccolo tassello di una storia grande e difficile, perché i nomi delle donne che oggi citeremo, sono per me dei modelli e degli esempi straordinari che hanno davvero cambiato la storia del nostro Paese.
Quando abbiamo individuato come luogo la piazza della stazione, tra via Arosio, corso Milano e via Caduti del lavoro e ci siamo accorte che non aveva una intitolazione propria, ci è sembrata una grande occasione per continuare quel percorso di recupero anche nella toponomastica cittadina dell’altra parte della nostra storia, quella al femminile, che troppo spesso è stata, non casualmente, dimenticata o resa meno protagonista.
Con questa mozione compiamo un passo molto grande. Perché da una lato proponiamo di dare un nome a una piazza importante della nostra città, una delle sue porte d’ingresso, e poi perché abbiamo scelto un nome impegnativo.
Abbiamo discusso molto se fosse il caso di scegliere una sola, e quale, di queste 21 donne, e anche di come chiamarle collettivamente.
Abbiamo scelto MADRI COSTITUENTI per diverse ragioni.
Intanto ci sembrava importante provare a restituire il loro ruolo collettivo, sottolineando il valore della loro alleanza nella fase dell’assemblea costituente che è stata determinante per scrivere importanti capitoli e far prevalere alcune visioni, allora tutt’altro che scontate.
Madri costituenti perché non si è madre solo biologicamente ma dentro a questa definizione c’è un insieme di capacità creativa e di cura che è esattamente ciò che le ha caratterizzate.
Noi siamo profondamente convinte che la toponomastica segni una città. Indicando delle figure o delle idealità a cui guardare con ispirazione. Facendo nascere la domanda su chi sia la figura a cui è intitolata quella via.
Noi stesse nel formulare questa proposta siamo tornate a leggere le biografie di quelle donne e abbiamo fatto tesoro di uno dei volumi che meglio le racconta. Un libro che, come consigliere di maggioranza, oggi regaleremo ai colleghi al termine della votazione proprio per dare a tutti l’occasione di conoscere meglio queste donne e di cogliere il ruolo fondamentale per la storia del nostro Paese.
Sono state donne come queste a iniziare un cammino irto e tortuoso di conquiste: il voto, il superamento delle leggi discriminatorie, le libertà e le affermazioni di parità, e sono loro lo stimolo per le ancora tantissime battaglie che ci aspettano sulla parità salariali, sulla conciliazione dei tempi e degli orari, sulle parità effettive che tutelino le differenze.
Donne che hanno saputo tenere il punto nella loro vita e nelle organizzazioni politiche a cui appartenevano, attraverso la guerra, la resistenza, nella trasformazione da Paese rurale in una moderna realtà industriale.
Che hanno determinato scelte sociali rilevanti in campo sanitario e della cura. Madri di un Paese che ha ancora tanta strada davanti a se e che deve fare più tesoro della propria storia e anche dei suoi insegnamenti.
Noi vogliamo che Monza sia sempre di più una città inclusiva e attenta alle differenze e pensiamo che ci sia moltissimo lavoro da compiere. I simboli contano. E diventato modelli e ispirazioni.
Pensiamo che questa piazza potrà essere un’occasione. Per tante ragazze per conoscere che cosa hanno compiuti queste loro nonne o bisnonne.
Per ispirarsi. Per non aver paura di osare e di fare la propria parte.
E per noi nel nostro impegno quotidiano.
Come stimolo a volare alto e a lasciare il nostro segno nella storia.
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