La risposta dell'assessore Montalbano sulla vicenda, riportata anche da alcuni organi di stampa, della donna vigile assenteista, che timbrava il cartellino e poi tornava a casa.
“Questa amministrazione da quando si è insediata ha già disposto il licenziamento di 3 dipendenti infedeli. Non c’è nessun tentennamento né mio né del Comune di fronte a comportamenti che danneggino la cosa pubblica. Sul caso della vigilessa, dopo aver scoperto la sua condotta infedele, cosa che è avvenuta grazie al nostro sistema di controllo interno, è stato avviato un procedimento disciplinare e il caso è stato subito denunciato alla procura, che sulla vicenda ha avviato un procedimento penale che è attualmente in corso”.
Lo dichiara l’assessore al Personale del Comune di Monza, Rosario Montalbano, precisando alcuni aspetti della questione della vigilessa infedele del Comune di Monza.
“Il Comune non può indagare su ipotesi di reato perché nel nostro ordinamento ciò spetta alla magistratura. Il lavoro della giustizia è necessario per accertare tutto il danno che pensiamo sia stato recato all’amministrazione. In base agli esiti del procedimento potremo commisurare la sanzione. I 500 euro non sono una sanzione ma una proposta risarcitoria avanzata dall'avvocato della signora, commisurata al danno fino ad allora accertato. Il Comune ha accettato, senza rinunciare però a eventuali rivalse che saranno stabilite in seguito a ciò che sarà deciso dalla magistratura".
"Confido - aggiunge ancora Montalbano - che la stampa e una trasmissione utile e molto seguita come Uno Mattina di Rai 1, che in questi giorni sta giustamente mostrando una grande sensibilità sugli episodi di infedeltà dei dipendenti pubblici, siano altrettanto sensibili nel riportare correttamente i fatti e l’impegno quotidiano della stragrande maggioranza degli amministratori pubblici, i quali nonostante le grandi fatiche di bilancio di questi tempi, cercano ogni giorno di fare il proprio dovere nell’interesse esclusivo dei cittadini”.
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