In Consiglio comunale è arrivato il tempo delle sedute più calde, quelle dedicate alla trattazione del Bilancio di previsione 2014 che si concluderà settimana prossima.
All’ordine del giorno l'approvazione aliquote Tasi e Imu anno 2014, le modifiche al Regolamento comunale per l'applicazione dell'addizionale Irpef, l' approvazione del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014 e del Bilancio pluriennale e della relazione previsionale e programmatica per il trienno 2014-2016.
Nel corso della prima seduta l’Assessore Debora Donvito ha illustrato il bilancio di previsione 2014, partendo dalla definizione del quadro normativo all’interno del quale si inserisce l’elaborazione di quest’ultimo. Bisogna infatti ricordare che l’Imu è stata abolita tranne che per gli immobili definiti di lusso (A1, A8, A9), che è stata invece costituita la Iuc, Imposta unica comunale. Bisogna poi ricordare i limiti definiti dal patto di stabilità e la possibilità ora offerta ai Comuni di incrementare l’addizionale Irpef. Rientrano nel quadro di riferimento anche l’imposta di soggiorno e la Tasi.
Per oltre un’ora l’Assessore ha esposto in dettaglio le voce relative alle entrate e alle spese, sottolineando come l’ente abbia dovuto far quadrare i conti nonostante i tagli dei trasferimenti dallo stato e dalla regione, che dal 2011 ad oggi hanno raggiunto i 24 milioni di euro. E altri 1,5 milioni sono stati tolti dall’introduzione della Tasi, la nuova tassa sui servizi che per le prime case prende il posto dell’Imu e che porterà al comune un gettito inferiore a quello incassato con quest’ultima nel 2013. Altri tagli arrivano dalla diminuzione degli oneri derivanti dai permessi di costruzione (-20 milioni di euro dal 2012).
Tagliate in maniera stabile diverse spese dirette dell’ente (sono state eliminate o ridimensionate tantissime voci, da quelle relative alla telefonia mobile alla gestione delle palestre, dalla riduzione delle spese sul personale a quella per le auto di rappresentanza) e le spese indirette sulle società partecipate (Tpm, FarmaCom, Alsi, ScenaAperta, Agam). In totale in questo modo il comune ha ridotto le spese in maniera stabile di oltre 5 milioni di euro.
Il bilancio in questo modo arriva ad assestarsi a 127.682.180 euro, ed è utile ricordare che quello della giunta precedente superava i 132 milioni di euro. La squadra guidata dal sindaco Scanagatti ha anche ridotto da 8 a 4 milioni in due anni l'effetto trascinamento del disavanzo riportato nel bilancio del 2011 (eredità della precedente amministrazione).
Per far fronte ai tagli, sono state ridisegnate alcune aliquote fiscali.
In particolare, aumenterà l’addizionale Irpef in maniera progressiva in base alle fasce di reddito (esenti coloro che guadagnano meno di 15mila euro l’anno). Alla fascia 15.000-28.000 euro si applica lo 0,65%, alla fascia 28.000-55.000 lo 0,70%, alla fascia 55.000-75.000 lo 0,75% e alla fascia oltre 75.000 euro lo 0,80%.
Ecco invece le novità sulla Tasi. Non sono previste detrazioni per i figli e, anzi, l’unica detrazione possibile è quella che riguarda le rendite catastali: saranno tolti 60 euro a tutte le abitazioni principali con rendita catastale inferiore a 300 euro. Rimane invariata l’aliquota base, che per tutti i monzesi sarà pari al 2,5 per mille sulla rendita catastale.
Infine una valutazione politica:
Nell'ambito di una politica governativa atta ridurre complessivamente la tassazione nel nostro paese ed a iniziare una prima equa redistribuzione del reddito (gli 80 euro) c'è stato un massiccio taglio dei trasferimenti ai Comuni e una ridefinizione delle tasse comunali.
La scelta della giunta Scanagatti è stata quella di voler mantenere i servizi per la cittadinanza, in particolare per le fasce deboli attraverso un ulteriore taglio delle spese e di "modesti" aumenti dell'Irpef. Il consigliere Lamperti l'ha quantificata in meno di 3 euro al mese sui redditi più bassi e meno di 25 su quelli intorno ai 100mila.
Certo un sacrificio comunque per i cittadini ma in funzione delle difesa dei servizi per loro stessi.
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