Lunedì scorso in Consiglio si è discusso del futuro del Teatro Manzoni. La Giunta ha proposto di affidarne la gestione alla "Scuola Paolo Borsa" dopo il "fallimento" di "Scena aperta". Il Consiglio Comunale, a larghissima maggioranza (3 contrari e 2 astenuti), ha votato questa proposta. La cosa però più clamorosa è stata che il centrodestra, con un o.d.g. del Consigliere Monguzzi, aveva proposto la "vendita" del Manzoni..
In buona sostanza lo smantellamento della più storica funzione culturale di Monza da regalare agli appetiti di speculazione edilizia in pieno centro Monza. Odg respinto anche dai voti di 5 stelle e Cambia Monza.
Questa la "cronaca": ma veniamo ai contenuti.
L''oggetto 119 che prevede appunto l'affidamento alla Azienda speciale di formazione "Scuola Paolo Borsa" della promozione e del sostegno dell'attività teatrale del Teatro Manzoni è una proposta di delibera che non nasce improvvisamente, per un capriccio di questa amministrazione, ma ha preso forma dando seguito ad una decisione del Consiglio Comunale del maggio 2013, che, con deliberazione nr.41/2013, si dichiarava favorevole allo scioglimento e messa in liquidazione della società Scenaperta e conseguente affidamento della gestione delle stagioni teatrali all'azienda Paolo Borsa. In quella occasione ci fu anche il voto favorevole anche di una parte dei consiglieri di minoranza.
Un prima corretta domanda da porsi è la seguente: la scuola Borsa è o non è in grado di gestire un servizio del genere" ?A questa domanda aveva già risposto affermativamente la relazione dei Dirigenti comunali. preposti.
Una relazione che inquadrava anche il problema della ristrutturazione, ivi compresa la questione amianto, e che aveva ottenuto l'approvazione in Commissione Comunale anche dalla stessa Martinetti (Una Monza per tutti) e di Monguzzi (Insieme per Monza futura).
Ma allora cos'è cambiato in questo anno, posto che nulla è cambiato della natura, mission e organizzazione della Scuola Borsa?...forse giusto il maldestro tentativo di smarcarsi politicamente come opposizione a prescindere dal senso della proposta e dai contenuti..
E' emblematica al proposito la vicenda "amianto" presente al Manzoni. Non'è certo comparsa ora la disciplina sull'amianto perchè si da il caso che il PRAL (piano rimozione amianto Lombardia) e stato pubblicato nel 2006 con vincolo rimozione gennaio 2016 ed è buffo che non ci sia stata nessuna condanna morale e ambientale durante i cinque anni della giunta precedente. Anni caratterizzati da una frivola e non entusiasmante gestione della proposta culturale.
Il PRAL, pubblicato nel 2006, non fissa solo la data fine di smaltimento ma prevede anche la denuncia della presenza di Eternit negli edifici pubblici e sopratutto la verifica dello stato in cui si trova con la conseguente valutazione che non sia fonte di rischio. Dov'era allora la maggioranza che adesso solleva questo problema?
Su questo argomento sono state date ampie informazioni, da parte del Sindaco, sia sulla situazione di regolare denuncia del manufatto che sulle modalità di intervento economico a sostegno della necessaria bonifica.
E qui è bene ricordare che l'attuale Giunta governa dal giugno del 2012, che lo scioglimento di Scenaperta è stato uno dei suoi primi atti e questo tenendo sempre presente l'obiettivo primo che è quello di salvaguardare la stagione teatrale attraverso uno dei luoghi di punta della cultura della nostra città. Ed'è proprio quello che la maggioranza ha fatto in Consiglio mentre l'ostruzionismo di una parte delle minoranze apre ad un solo scenario ed ad una sola alternativa, che è poi quella di far fallire Scenaperta con la conseguenza di mandare all'asta il Teatro Manzoni.
Ecco Cultura e Teatro, un binomio che doveva rappresentare il tema al centro di questo dibattito.
Perchè Monza ha bisogno di avere almeno due Teatri in città e ora che il S.Carlo ha perso la sua naturale vocazione, diventa fondamentale tenere in vita il Teatro Manzoni. Un teatro che è bene specificare, non si presta al ruolo di antagonista del Binario 7, poichè questi teatri hanno due mission ben distinte.
Quando parliamo di Binario 7 parliamo di un polo culturale che, oltre ad aver sviluppato un importante centro di produzione di spettacoli teatral, si presenta oggi come un luogo di massima espressione di un Teatro D'Arte di alto livello, tale da diventare materia di tesi nelle università.
Il teatro Manzoni è il resto, con una diversa impronta rivolta sempre più allo spettacolo di intrattenimento, come importante scalo per diverse compagnie itineranti e come spazio in grado di accogliere grandi produzioni che necessitano grandi allestimenti. Un Teatro che deve riappropriarsi del suo ruolo tornando ad essere il teatro della città, dove la crisi e le ristrettezze economiche dovranno essere di stimolo alla creatività e alla fantasia, con una proposta che sappia unire una programmazione di ottimo livello associata a progetti sperimentali.
Oggi dobbiamo pensare ad un modo originale di vivere il teatro anche fuori dagli schemi classici con dei matinée per i ragazzi e le domeniche per le famiglie e questo, con un occhio all'offerta culturale e uno ai costi.
Il tema della cultura deve essere presente nelle stragegie del futuro della nostra città e in un periodo dove spesso si accusa la politica di voler affossare la cultura, appare assai buffo criticare questa amministrazione che si sta impegnando con importanti azioni e investimenti, per il rilancio delle stagioni teatrali e dell'offerta culturale nella nostra città.
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