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Depuratore

L’Avv. Carimati, Amministratore Unico di ALSI, coadiuvato da un pool di tecnici, ha presentato al Consiglio Comunale una variante al progetto di riqualificazione della fase biologica del depuratore di San Rocco, così come previsto dal "Masterplan 2-5".

La nuova soluzione permetterà di ridurre i tempi di intervento da 12 a 8 anni con un risparmio di circa 4 milioni di euro sui costi di realizzazione e di 1,2 milioni all’anno su quelli di esercizio. Il progetto previsto dal Masterplan 2-5 prevedeva l’abbandono della tecnologia tradizionale a fanghi attivi a favore di quella a membrane, con il conseguente abbattimento delle vasche di sedimentazione secondaria e una completa conversione del comparto ossidativo.

I tempi di intervento particolarmente lunghi erano dettati dalla necessità di intervenire sulle vasche senza sospenderne il funzionamento. La variante progettuale prevede invece di dividere in due linee il comparto biologico: - la prima – a membrane - sarà costruita ex novo sull’area ad oggi occupata dal dismesso impianto per il trattamento dei rifiuti speciali; - la seconda, invece, utilizzerà la tecnologia tradizionale a fanghi attivi e troverà spazio nelle attuali vasche di ossidazione, completamente riqualificate e dotate di una fase di denitrificazione per la rimozione dei nitrati (oggi assente).

L’intervento sarà dunque più rapido per due ordini di motivi: - la configurazione impiantistica dell’esistente non verrà stravolta, ma sarà simile a quella odierna; - l’ammodernamento delle vasche di ossidazione sarà realizzato a valle dell’avviamento della linea a membrane, permettendo così un’azione più rapida. Entrambi i comparti verranno infine coperti, areati e deodorizzati mediante biofiltri e così sarà anche per tre dei cinque sedimentatori secondari. I restanti due verranno attivati in un’ottica di lungo periodo dopo il 2025. I miasmi, però, smetteranno di dare noia molto prima: il lotto 1B - legato a particolari trattamenti sulla linea fanghi - è già stato completato e testato ed entrerà in funzione nei prossimi mesi. Il terribile odore che affligge il quartiere limitrofo è infatti imputabile in larga misura alla linea del trattamento dei fanghi (composti batterici altamente putrescibili).

Con l’attivazione del comparto 1B i cittadini di San Rocco potranno tornare, insomma, a respirare. Il Gruppo del PD condivide la validità del progetto, perché va nella direzione di risolvere il più rapidamente possibile la questione “depuratore” ad un costo inferiore e a parità d’efficienza. Non comprendiamo sinceramente l’avversione del M5S alla variante di progetto, visto che ricalca esattamente la politica più volte urlata dagli esponenti di questo movimento: rapidità di intervento, risparmio energetico ed economico, nuove tecnologie rispettose dell’ambiente, efficacia depurativa e recupero di aree dismesse.

La loro affezione al “Masterplan 2-5” testimonia solo quella miopia tipica delle opposizioni distruttive, pronte a contrastare buoni provvedimenti solo perché proposti da chi non ha il loro medesimo colore politico.

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