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quartiere-cantalupoIl Contratto di Quartiere Cantalupo ritorna in Aula...e questa volta per essere approvato. Voto favorevole, anzi, il Cantalupo passa all'unanimità. Qualche astensione nei banchi dell'opposizione. Si registra il voto favorevole del PDL.

Proponiamo uno stralcio dell'intervento del Cons. Carmine Bubba e l'intervento integrale del Cons. Monteri.

Intervento del Cons. Carmine Bubba.

Il progetto, che unisce una rispettosa contaminazione fra vecchio e nuovo all’eleganza architettonica, si sviluppa sostanzialmente su tre assi: 1- l’edilizia residenziale pubblica 2- la coesione sociale 3- la sicurezza urbana. (Ben vengano quei positivi interventi che andranno ad aumentare la sicurezza dei cittadini che abitano il quartiere!).

Il laboratorio di quartiere Cantalupo, inoltre, vedrà la presenza e lo sviluppo di uno sportello di ascolto, di un accompagnamento sociale e del coinvolgimento dei residenti. Gli assistenti familiari infatti opereranno anche per garantire una forma più flessibile di assistenza domiciliare, con lo sviluppo della presenza di custodi sociali e socio-sanitari e di nonni di quartiere.

Il Progetto di Quartiere Cantalupo è l’occasione per accrescere e sviluppare il rispetto ed una sorta di rinascita, di una coesione sociale, che vada verso la costruzione di una comunità a tutto tondo che, gli abitanti del quartiere Cantalupo meritano. Questo progetto è, senza dubbio, una risposta ferma e positiva alla necessità, al desiderio di attenzione che i cittadini chiedono, ed assieme a loro la Città intera. Ed è anche una risposta progettuale e concreta che sa andare oltre all’”emergenzialità” , divenendo percorso fattivo.

Intervento del Cons. Franco Monteri.

Ritengo importante, al di là delle considerazione di carattere strettamente patrimoniale e Urbanistico, esposte dal freddo dall'intervento degli esperti, dare un anima all'oggetto, tendandoci con una riflessione di tipo strettamente sociale. Come già esposto in altri interventi che mi hanno preceduto, i contratti di quartiere nascono con lo scopo di realizzare o ristrutturare alloggi di edilizia residenziale pubblica o di edilizia agevolata e convenzionata, da destinare alla locazione a canoni concordati. Ricordo a tutti che Monza oggi ha una lista di richieste di alloggi popolari che conta circa 650 domande. E qui ci tengo a ribadire che il “diritto alla casa” è uno dei punti cardine del nostro programma. Abbiamo tutti la consapevolezza che il problema casa include ormai migliaia di famiglie e nuovi soggetti quali, giovani, studenti, immigrati, sfrattati e genitori separati, che hanno il diritto di vivere in un alloggio adeguato e in un ambiente di qualità e, in questo, i contratti di quartiere ne rappresentano un possibile strumento di intervento.

Nascono soprattutto per promuovere la riqualificazione di aree cittadine che presentano elementi di criticità ambientale e sociale, mettendo insieme risorse pubbliche e private. Sono finalizzati ad incrementare la dotazione infrastrutturale dei quartieri periferici dei comuni a più forte disagio abitativo, per favorire l’integrazione sociale e l’adeguamento della offerta abitativa attraverso la sperimentazione di nuove modalità di riqualificazione edilizia. Comprendono anche interventi per la realizzazione o il recupero di parchi, luoghi di aggregazione, centri anziani, scuole e impianti sportivi. Senza dimenticare che, in alcuni casi e previsto anche il recupero delle aree dismesse.

Tutto questo in linea con i famosi 3 assi di intervento, tra l'altro già presenti nella prima proposta di C.d.Q della precedente giunta, ripresentati velocemente in occasione della discussione della delibera di variante urbanistica, in un precedente Consiglio, per essere poi ampiamente illustrati, dalle esposizioni degli assessori interessati da questa proposta di nuova soluzione di Contratto Quartiere Cantalupo. Si tratta di interventi che riguardano edilizia residenziale pubblica, servizi sociali, verde e servizi, sicurezza, incontri a tema, centro Polifunzionale, ecc...). Da sottolineare la forte incidenza degli interventi di natura strettamente sociale, ricalibrati naturalmente alla disponibilità di cassa che è stata fortemente penalizzata da una serie di azioni che fan parte di un'altra storia.

E qui vorrei ricordare come in quest'aula c'è stata un importante discussione proprio a riguardo del quartiere Cederna, con interventi da parte di alcuni consiglieri che si sono dichiarati in prima linea per l'attenzione e la difesa dei quartieri a rischio disagio e fortemente a sostegno di ogni iniziativa tendente a bonificare tutte le forme di emarginazione. Interventi che si chiudevano con una raccomandazione al sindaco, quasi una supplica, ad avviare iniziative di carattere sociale a di contrasto di questi fenomeni.

E in questo contratto sono infatti previsti una serie di interventi che abbracciano tutte le criticità più volte evidenziate e che coinvolgono tutta la popolazione del quartiere; dai Bambini, agli Anziani, dalle famiglie e al ruolo dei genitori, alle situazioni di isolamento e disagio sociale, rappresentate da anziani soli e prigionieri delle difficoltà di mobilità, che pregiudicano il loro coinvolgimento nella vita del quartiere. Di particolare rilievo sono gli interventi previsti nell'asse 3 in tema di sicurezza e di contrasto al bullismo, con una serie di incontri sulla legalità e sicurezza stradale. Una buona risposta ai condivisibili e accalorati interventi che oggi contrastano però con il voto contrario espresso da alcuni consiglieri già in occasione del primo confronto in aula, di natura urbanistica, voto poi confermato anche in sede di parere di commissione. Confronto che si ripropone questa sera che ci porterà al voto su questo nuovo progetto nella sua dimensione e completa natura.

In un intervento ho sentito affermare che in questo progetto non c'è nulla da inventare, è vero e io aggiungo anche che c'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico perché in questo progetto, dal punto di vista sociale, c'è forse un ritorno al passato la, dove più che da altre parti, si è notata l'assenza dei servizi sociali di prossimità, della presenza nel quartiere di un riferimento capace di rispondere alle diverse necessità e urgenze che ne caratterizzano il tessuto urbano. In questo contratto vi è la riproposizione di un modello che aveva come principale caratteristica quella di essere il punto di riferimento dei servizio sociale nella Circoscrizione e naturalmente del quartiere, e che è stato sostituito dalla creazione di macro aree cittadine. Una presenza che sarà implementata con delle nuove figure professionali e che potrà fare da modello sperimentale per una possibile esportazione in altri quartieri.

Immagino che anche il voto di oggi, di qualche collega consigliere, verrà condizionato dalla necessità di immagine, ostaggio del marketing politico da campagna elettorale perenne e che, anche in questo caso, non mancherà di ricordarci del nostro impegno preso in campagna elettorale riguardo al consumo di suolo 0 e alla salvaguardia delle aree agricole, cavalcando strategicamente l'importante e meritevole impegno civico di molti dei nostri cittadini. Questo passaggio mi da l'occasione per sottolineare ancora una volta che per noi il territorio è un bene comune che se tutelato, curato e messo in valore, può aprire inesplorate possibilità per lo sviluppo della nostra città, oltre che migliorare la qualità dell’ambiente di vita dei cittadini. E in questo non accettiamo lezioni da nessuno men che meno dai banchi della minoranza, soprattutto da chi ha tentato inutilmente, in epoca recente, di rimodellare pesantemente il profilo urbano della città (variante, Cascinazza, ecc. per chi ci ascolta). Per quanto espresso fin qui vorrei infine invitare l'aula ad un esercizio di riflessione, senza impegno naturalmente, sull'aspetto del socialmente utile di questo contratto in alternativa al regolarmente imposto e che ci invita, in alcuni casi, a pensare ad una città capace di generare modernità e senso e che per questo può svilupparsi anche attraverso una visione adattiva e non regolativa e basta, una città capace di “corrompersi” alla luce delle dinamiche e delle opportunità che cambiano. E questo contratto di quartiere è una di queste opportunità.

 

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