Le difficili condizioni atmosferiche di questi giorni (e’ nevicato abbondantemente per tutta la notte di giovedì e l’intera giornata di venerdì) non hanno impedito sabato 15 dicembre 2012 la partecipazione numerosa dei cittadini alla seconda edizione ‘’open day’’ del cantiere della SS36.
200 i cittadini che si sono iscritti per la visita a cui aggiungere le autorità locali, i comitati e la stampa, per un complessivo stimato di circa 300 persone. Segno di quanto sia vivo l’interesse della cittadinanza per questa importante opera che modificherà in modo sostanziale la qualità della vita dei quartieri adiacenti e dell’intera città.
L’opera è nata dall’esigenza di eliminare le cause di congestione del traffico , di pericolo, inquinamento atmosferico/acustico e degrado ambientale di una delle strade urbane piu’ trafficate d’Italia (‘’l’autostrada in città’’cosi’ come era definito il tratto nel territorio urbano di Monza della SS36); fortemente voluta dagli abitanti della zona, finanziata dal governo Prodi, sarà a lavori ultimati il tunnel urbano più lungo d’Italia (1800 metri).
La visite, a gruppi di circa 25 persone erano guidate dagli ingegneri ANAS Anna Nosari responsabile delle procedure, Marcello Buonamico direttore dei lavori, Claudio De Lorenzo capo compartimento regionale , Zanframundo responsabile della sicurezza in fase di esecuzione e Guido Mannella di Impregilo.
Presenti anche il Sindaco Roberto Scanagatti, l’Assessore alla Mobilita’ Paolo Confalonieri , la Pres. Del Consiglio Comunale Donatella Paciello alcuni Consiglieri Comunali, (sia della maggioranza che della minoranza) e alcuni membri della Commissione Comunale Mobilità.
Cittadini ed amministratori hanno potuto constatare lo stato avanzamento dei lavori e l’importanza dell’opera che rappresenta sicuramente un vanto dell’ Ingegneria Stradale Italiana con soluzioni tra le più avanzate..
Tre le corsie, nel tunnel, per ciascun senso di marcia (nord-sud) costruite in due canne completamente separate; Altissima l’attenzione riservata alla sicurezza:
-13 le piazzole d’emergenza ogni 150 metri (6 in una direttrice 7 nell’altra),
- camminamenti guidati in caso di evacuazione
- camere pressurizzate per le uscite di sicurezza in caso di incendio.
- sistema di monitoraggio costante,
- autonomia 120 ore dei gruppi elettrici in assenza di rete
- Trattamento e filtraggio dell’aria con sistemi di ionizzazione all’avanguardia che trattengono le polveri sottili in modo che non si disperdano nell’ambiente esterno al tunnel
- Forrnitura e manutenzione delle turbine di aspirazione da un’azienda Monzese situata a meno di un Km dal tunnel.
La galleria risulterà adeguata alle ultime norme di sicurezza europea ridefinite dopo l’incendio del Tunnel del Monte Bianco ed in essa, contrariamente a quanto era stato previsto nel progetto iniziale, potranno transitare anche i mezzi che trasportano materiali pericolosi.
Tali migliorie al progetto iniziale, unitamente allo spostamento, non preventivato, di maggiori infrastrutture per i sottoservizi (collettore fognario, gas, e rete elettrica) hanno generato una lievitazione di costi e ritardi nella consegna. Ma ormai ci siamo: la consegna dei lavori da parte di Impregilo con apertura del tunnel da parte di Anas è prevista per il 31 marzo 2013.
I lavori vedono impegnati 200 maestranze suddivise su due ed a volte tre turni di lavoro continuativi; diverse sono inoltre le aziende locali a cui sono stati affidati lavori in subappalto.
Il progetto di superficie, è in fase di definizione; una volta approvato dal Comune di Monza, Anas avrà tempo sette mesi per la consegna dell’opera soprastante il tunnel. Al momento viene ipotizzata una strada urbana di una corsia per senso di marcia affiancata da due piste ciclabili ( una per senso, utilizzabili in caso d’emergenza per far defluire il traffico), ci saranno 4 intersezioni semaforizzate completamente programmabili che dovranno privilegiare gli attraversamenti est-ovest e due rotonde (San Fruttuoso a sud ed in prossimita’ via Montelungo/Albenza a nord).
La viabilità di superficie dovrà ovviamente conciliarsi con un progetto più completo; una visione più ampia che contempli i valori storici, artistici (la presenza della villa della Guastalla e del Castello del Torneamento), paesaggistici (lo skyline a Nord sulle Alpi: pregio paesaggistico non trascurabile) ed ambientali del luogo, e risponda all’esigenza non solo del quartiere San Fruttuoso di vedersi ricongiunto alla città ma anche per Triante, San Giuseppe e l’intera città di avere nuovi spazi (aree verdi, piazze,giardini,parco lineare) disponibili ed usufruibili da parte degli abitanti.
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