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festaPD-1Una festa organizzata in poco più di due mesi, a Monza e solo per Monza, in una città che a differenza di Vimercate, Brugherio e molte altre, non ha una propria area feste già predisposta. Organizzata in un periodo difficile: per il paese Italia, per la nostra città, per lo stesso Pd. Un ricambio generazionale in atto tra gli iscritti e i volontari nel Pd e nelle feste. Insomma tanti motivi per non rischiare.


L'ansia di non farcela, di non essere capiti, di non avere risposte di partecipazione era molta negli organizzatori. E' stato invece un crescendo di partecipazione, culminata domenica sera con un interminabile ballo popolare che non voleva mai smettere, così come la festa.
E' stata una Festa Pd dai diversi colori.

Il colore rosso del nucleo storico di Triante , che con la loro affiatata griglieria, hanno fatto la storia per anni della Festa dell'Unità prima e quella democratica poi. Un esempio di amicizia messa al servizio del partito con volontà e semplicità. Così come l'accoglienza e la disponibilità del Presidente della Cooperativa Libertà, ha avuto il segno della tradizione cooperativa ma anche dell'apertura al nuovo e alla società politica e sociale.
Il colore bianco, delle pagine scritte da incontri che hanno messo al centro il tema della partecipazione. Sono stati momenti di senso e qualità: per il contributo di nuovi sindaci (lecco), associazioni, dei nostri eletti ma anche una conferma di realtà. Oggi è faticoso partecipare e lo hanno confermato anche la dimensione (relativa) del numero dei partecipanti. Un percorso iniziato, un percorso da continuare.

Il colore verde: quello leghista di Mariani per il quale abbiamo esposto in maniera creativa "i regali" della sua Giunta ai cittadini monzesi ma anche il verde ambientalista della difesa del Parco e della Villa, per la quale tra una costina e un fritto misto la gente ha firmato in massa (più di 250 firme) per respingere a una "svendita" che la maggior parte di loro non sapeva che stesse avvenendo.
Insomma i colori del Pd.: con la sua pluralità di età (giovani e anziani) mischiati per l'occasione, con "improbabili" camerieri dei circoli, messi a dura prova nel riuscire a soddisfare le attese dei convenuti, con le proposte musicali diverse (dai beatles, al rock, al liscio, al latino americano, alle danze popolari) per gusti diversi.

Avremo tempo per verifiche economiche ed operative ma una verifica c'è già stata nei sentimenti delle ultime ore della festa: era nei volti della soddisfazione del segretario e dei tanti volontari, nella domanda di molti che ci chiedevano di continuare a farla anche in futuro, magari in un posto più grande come meriterebbe Monza.
Ma questa è già storia della prossima di Festa del Pd, quella del 2011.

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