Seguici su: Facebook  Instagram  YouTube

FotoBrizzolara Aula resized

Abbiamo intervistato Sarah Brizzolara. Eletta al Consiglio Comunale nel 2022, a 29 anni da poco compiuti è la più giovane consigliera donna dell'attuale legislatura. Studentessa universitaria, dall'ottobre del 2023 ricopre inoltre il ruolo di segretaria del Circolo 1 del Partito Democratico di Monza.

Di seguito riportiamo alcuni dei punti più salienti dell’intervista.

Come nasce il tuo impegno politico?

Il mio impegno politico nasce in modo molto particolare. Una mattina avevo un’ora buca all’università e, passeggiando per le vie del centro di Milano, ho incrociato un gruppo di ragazzi e ragazze che stava scioperando per il clima. Era l’inizio dei Fridays for Future. Mi sono fermata a parlare, molto incuriosita. Da lì in poi, ogni venerdì ho deciso di scendere in piazza con loro. Ho fatto parte dei Fridays for Future della prima ora, quando non c’era ancora tutta l’attenzione mediatica che poi c’è stata sul movimento e su Greta Thunberg.

È stato bello, molto sfidante. Assieme a loro abbiamo in seguito iniziato a lavorare con i consiglieri del Comune di Milano, con cui abbiamo realizzato la prima dichiarazione di emergenza climatica e ambientale. Allora ho capito che il fare politica potesse essere non solo quello delle piazze, ma anche quello più amministrativo e partitico.

I giovani partecipano poco alla vita politica, soprattutto nel senso tradizionale e partitico, anche a livello locale. Perché, secondo te? E cosa diresti a un giovane che decide di non partecipare attivamente?

Io non sono d’accordo con questa narrazione, partiamo da questo punto. Io sono segretaria del Circolo 1 del Partito Democratico di Monza e, se devo guardare alla sua anagrafica, ci sono molti giovani, e a volte sono proprio le persone più attive al suo interno. Inoltre, guardando i dati delle ultime regionali, i giovani sono quelli che hanno più votato la formazione di centro-sinistra, il Partito Democratico e il nostro candidato Pierfrancesco Majorino.

Forse hanno forme diverse di dedicarsi e di essere coinvolti rispetto alla politica. Noi come Partito Democratico dobbiamo provare a fare un passo accanto e farli esprimere nel modo migliore in cui credono di potere fare politica.

Cosa direi a un giovane che non fa politica? Dipende: in un partito o solo votare? Perché, riguardo al voto, penso che tutti i giovani abbiano abbastanza coscienza elettorale. Sull’impegnarsi in un partito, invece, io gli direi che fare politica è molto bello e, soprattutto nel Partito Democratico, in questo momento un giovane può avere lo spazio, l’ascolto e il coinvolgimento che magari in altre formazioni non avrebbe.

Oltre a essere consigliera, lavori e stai affrontando degli studi universitari. Come riesci a conciliare questi due impegni, già di per sé sostanziali, con quello politico-istituzionale?

Sono una persona molto brava a organizzarsi. Tengo un’agenda in cui provo a fare degli incroci pazzeschi a livello di tempi. Quindi riesco a farlo organizzandomi al meglio, a volte forse in modo “maniacale”, scegliendo le priorità. Perché quando sei consigliera comunale dai priorità all’attività politica e non, ad esempio, alla serata al cinema con le amiche.

Comunque, secondo me il concetto è proprio cercare il lato divertente. Al lavoro ne trovo uno, in Consiglio tento di fare le cose che mi piacciono e mi appassionano, e per gli studi universitari ho scelto una facoltà che apprezzo. E poi, quando fai politica – e la fai con passione – anche se sacrificare tutte le sere della settimana per questa ti “pesa”, si tratta di un peso molto relativo.

Più di due anni di consiglio comunale. Quali sono le tue due più grandi soddisfazioni vissute finora? E invece i due momenti più difficili?

Non penso di avere solo due soddisfazioni, però proverò a limitarmi. La prima sicuramente è il lavoro che abbiamo svolto con l’associazione Apincittà. Con loro, in Via Boiardo siamo riusciti a trasformare un terreno dismesso del Comune di Monza in un giardino ecosistemico. Per realizzarlo, c’è stato oltretutto un ragionamento col Politecnico di Milano, per cui si è ottenuto un buon progetto legato alla biodiversità urbana.

Poi c’è la mozione per l’intitolazione della piazza antistante la Stazione alle Madri Costituenti, che è stata una bellissima operazione di gruppo specialmente di noi consigliere di maggioranza. In Consiglio stiamo facendo un ottimo lavoro sulla toponomastica. A Monza ci sono tantissime vie, ma solo 24 sono dedicate a donne. Io penso che il modo in cui si raccontano i suoi luoghi rifletta l'idea della città che vorremmo, e raccontare che nella nostra storia ci sono state delle importanti figure femminili è importantissimo.

Infine, vorrei aggiungere una cosa di cui vado particolarmente fiera: come gruppo del Partito Democratico abbiamo portato avanti una mozione sul tema dei rider, votata qualche mese fa. Consiste nel dare loro un luogo dove poter aspettare gli ordini, stando al fresco d’estate e al caldo d’inverno. L’idea che stiamo sviluppando ora con i sindacati è che questo sia anche un posto dove i rider possano trovare ascolto e aiuto per rendere un po’ più dignitoso un lavoro che a oggi non lo è per niente.

Riguardo i due momenti più difficili, non saprei, perché io sono una persona che quando ha momenti di difficoltà cerca di risvoltarli in positivo. Ci sono stati dei momenti “no”, però sono stati allo stesso tempo quelli in cui io, con molto sangue freddo, sono riuscita a tirare fuori la Sarah “con carattere”. In conclusione, la vita del consigliere comunale è fatta molto di alti e bassi, ovvero per me le settimane sono sempre composte da momenti positivi e negativi.

È possibile guardare il video completo dell’intervista sul nostro canale YouTube:

1800 Caratteri rimanenti