L’elezione – contro molti pronostici – di Donald Trump alla Casa Bianca ha inevitabilmente catalizzato l’attenzione del mondo. Walter Veltroni, dalle pagine de l’Unità, traccia un’analisi di quella che definisce “la crisi della democrazia in Occidente”. E aggiunge.
“Oggi è la paura il cemento favorito per attivare processi di unificazione elettorale. Paura che si vende facilmente, al mercato della comunicazione esplosa. Paura che porta al paradosso, nel tempo globalizzato, di una società chiusa, di un riflesso identitario come reazione al mistero dell’altro. Da qui si generano le pulsioni protezionistiche ben presenti nei programmi del populismo mondiale. E l’Europa, ferita a morte dalla Brexit e dalla sua incapacità di corrispondere ad un bisogno di crescita ed equità, rischia di essere la vittima eccellente di questa nuova fase. E così nasce la voglia del vaff, del calcio al tavolino, della rabbia nichilista. Quella che sta attraversando, come un’onda grigia, tutto l’Occidente”.
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