C'è un primo via libera della Suprema Corte alla adozione del figlio del partner nelle coppie omosessuali. La prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del procuratore generale e ha confermato la sentenza della Corte d'Appello di Roma, con la quale è stata accolta la domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre, con lei convivente in modo stabile. Lo rende noto un comunicato della Cassazione.
Con la sentenza 12962/16, pubblicata oggi, la Corte Suprema si è pronunciata sull'adozione "in casi particolari" prevista dalla legge 184 del 1983. I giudici della Suprema Corte, nel confermare l'adozione della coppia di donne omosessuali, hanno affermato che questa "non determina in astratto un conflitto di interessi tra il genitore biologico e il minore adottando, ma richiede che l'eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice". Secondo la Cassazione, inoltre, questa adozione "prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempreché, alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore".
Tra i tanti commenti quello del sottosegretario allo Sviuluppo economico Ivan Scalfarotto, che ha twittato: "La cassazione conferma la decisione della Corte d'Appello di Roma sulla #stepchildadoption. #Buonenotizie". Il vice presidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, ha invece dichiarato: "Quello che non è riuscita a fare la maggioranza in Parlamento lo hanno fatto i giudici. La stepchild adoption pur non essendo formalmente entrata nel nostro ordinamento, dalla porta principale con la legge sulle Unioni civili, è entrata comunque dalla finestra attraverso le sentenze dei giudici". A Calderoli risponde Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili: "La Cassazione stabilisce finalmente che quanto abbiamo sostenuto, e purtroppo dovuto stralciare, dal testo delle unioni civili non soltanto è legittimo ma sopratutto è giusto". "A chi afferma - aggiunge - che in Italia è in corso una sovversione antropologica dico, con grande rispetto, che si è solo all'inizio di un percorso normativo, richiestoci ripetutamente dalla Corte europea e dalla nostra Corte costituzionale, che riconosca pienamente diritti e uguaglianza a tutte le famiglie".
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