Domenica 8, Valentino Rossi ha messo tutto se stesso in una rimonta epica, generosa e disperata, ma è stato il compagno di squadra spagnolo, Jorge Lorenzo, a portarsi a casa il campionato del mondo Motogp.
Quella stessa mattina, il giornalista sportivo Giorgio Terruzzi ha presentato a Monza un libro dedicato al grande campione, dal titolo "Grazie Valentino".
Ed è stato particolarmente suggestivo vedere la gara in tv e seguire i sorpassi continui di un 46 sempre in attacco, accompagnato dai boati della folla giallo-blu sulle tribune, pensando al ritratto che ne ha fatto un grande ed acuto esperto del mondo dei motori, come Terruzzi.
"Valentino ci regala gioia pura con le sue straordinarie vittorie a 36 anni, ma anche con l'eccezionale capacità di comunicare" sottolinea Terruzzi.
Le sue invenzioni sono un po' infantili, ma originali e d'impatto: i suoi slogan, i disegni sul casco e la tuta, così come i festeggiamenti in pista, dopo gli arrivi vincenti, gli sono stati copiati da tutti i personaggi del circuito dei motori.
Ma Valentino non è solo trovate di marketing: è soprattutto un campione ferocissimo, che non si limita a superare gli avversari, ma li "marchia" con sorpassi scolpiti nella memoria collettiva: i corpo a corpo con Gibernau, Stoner e più recentemente Marquez hanno fatto la storia di questo sport e hanno acceso polemiche infinite.
"Valentino è grandissima presenza mentale e lucidità nell'individuare punti di forza e di debolezza suoi e degli avversari": negli ultimi anni ha lavorato con umiltà e dedizione a ritrovare ed affinare quello che è sempre stato il suo talento naturale per la velocità.
Giorgio Terruzzi conosce e racconta anche il Valentino più intimo: le ombre dietro il successo planetario, "la luna che affianca il sole", come nell'immagine sul casco del campione.
Un ragazzo segnato dal divorzio dei genitori e per questo in rapporti difficili con l'eccentrico padre Graziano; un disordinato cronico che si trasforma in un maniacale cultore dell'ordine, quando nel box, negli istanti che precedono la partenza, sistema gli oggetti più insignificanti, come il contenitore per i tappi auricolari.
"Un metodo per trovare concentrazione, ma anche per mettere al suo posto l'inquietante percezione del rischio e della vicinanza della morte, con la quale Valentino ha fatto i conti con la tragedia di Simoncelli".
A questo ricordo, Giorgio Terruzzi e i molti appassionati che affollano la libreria sentono salire forte la commozione, ma poi torna subito l'attualità e la consapevolezza di quanto forse questo campionato fosse davvero l'ultima occasione per il vecchio leone Valentino.
E' un leone ancora veloce e affamato come i giovani scalpitanti che magari hanno inforcato la loro prima moto, proprio sognando di imitare le imprese di Rossi, come è accaduto per il discusso rivale delle ultime gare, Marc Marquez.
Grazie di cuore, Valentino, per le emozioni che anche oggi ci hai regalato.
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