Si è parlato di informazione nella calda serata conclusiva della Festa dell'Unità nel Parco: i direttori de Il Cittadino, di MBNews e de Il Giornale di Monza, insieme al vicedirettore de l'Unità, hanno condiviso le loro riflessioni con l'Onorevole Roberto Rampi e con il Segretario Regionale Alessandro Alfieri.
La CRISI del presente, la TRASPARENZA e la QUALITA' come obiettivi imprescindibili: questo è lo "stato dell'arte" del mondo dell'informazione emerso dal dibattito.
"L'Italia non è un paese per giornalisti" ha commentato Matteo Speziali di MBNews, che ha sottolineato quanto sia molto spesso soltanto la passione a motivare i suoi colleghi, assai sofferenti sotto l'aspetto economico.
Gli autori di molti articoli che leggiamo sui quotidiani non sono assunti con contratti regolari, ma sono spesso pagati stile cottimo: 5 euro a pezzo.
Il vicedirettore de l'Unità, Vladimiro Frulletti, ha posto il problema di quale possa essere la serenità e la libertà nello svolgere il proprio lavoro in simili situazioni.
Libertà non significa però assenza di relazioni con la politica: i relatori hanno definito con chiarezza i rapporti che i loro giornali vivono con i poteri forti.
Il legame Unità-PD è palese: "vogliamo stimolare la partecipazione alla vita del partito, suscitando emozioni" dichiara Frulletti.
Mentre Martino Cervo de Il Cittadino riconosce che il finanziamento di Confindustria per la vita del suo giornale è determinante, Angelo Baiguini de Il Giornale di Monza afferma la volontà di "tenere le mani libere".
"È la politica che deve conquistare il suo spazio sulla stampa, così come i giornali devono conquistare i lettori".
E tutti i direttori si trovano d'accordo sulla necessità di offrire una qualità sempre più elevata al lettore, che oggi ha a disposizione uno strumento come il web per accedere direttamente alle notizie.
"O alle bufale": mette in guardia Speziali, che, responsabile di una testata online, conosce bene le insidie della Rete.
L'informazione che viaggia su Internet ha il vantaggio della tempestività e della diffusione, ma non offre quella possibilità di approfondimento, che un giornale tradizionale propone.
È certo che leggere un giornale comporta un impegno, anche economico, maggiore rispetto ad un post su Facebook e oggi chi rinuncia a comodità e gratuita'?
Le bancarelle dei libri quasi ignorate alla festa nel Parco e le continue occhiate di tutti noi agli smartphone sono state una risposta molto chiara a questa domanda.
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