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parco villa reale monzaAll’interno delle Festa Provinciale dell’Unità, intitolata al Parco di Monza e realizzata nell’area feste del comune di Villasanta, confinante con il Parco stesso, non poteva mancare uno spazio di riflessione dedicato al futuro del Parco, per raccogliere idee e progetti per la rinascita di questo grande monumento ambientale ed architettonico.

Al dibattito, che ha visto la presenza di un folto pubblico, abbiamo invitato Roberto Scanagatti, sindaco di Monza e quindi presidente del Consorzio per la gestione della Villa Reale e del Parco di Monza, Luca Ornago, sindaco di Villasanta, e Giorgio Buizza, ex agronomo del Parco, successivamente coinvolto in importanti progetti per la sua riqualificazione.

Ho introdotto brevemente la serata, presentando le attività e gli scopi del Circolo Tematico e sottolineando l’importanza di arrivare ad una gestione del Parco lungimirante, basata su progetti ed idee all’altezza del compito. Il recente avvio delle attività nella Villa Reale, dopo il suo riuscito restauro, ha moltiplicato le attività anche nel Parco: quindi non è più possibile gestirle caso per caso, sono necessari criteri e progetti che da una parte tutelino il patrimonio ambientale e dall’altra contribuiscano al rilancio del complesso Villa Reale/Parco .

Roberto Scanagatti ha iniziato il suo intervento evidenziando l’importanza dell’unitarietà di Parco e Villa Reale: del resto quest’ultima con le sue attività contribuisce alle risorse necessarie anche per il Parco. Oggi la manutenzione del Parco non pesa più sulle amministrazioni proprietarie, grazie alle risorse provenienti dalle concessioni in essere. Proprio per la manutenzione del Parco nel 2012 il Consorzio ha triplicato le risorse, da 180.000 e 600.000 €, per recuperare l’arretrato causato dall’abbandono precedente. Sono terminati oppure in corso il recupero di numerosi edifici nel Parco: dalla Villa Mirabello alla Torretta, dal Bar Cavriga alla cascina Fontana. Ora è necessario lavorare per entrare in relazione con i comuni confinanti, valorizzare le porte di ingresso e dare seguito al progetto di Museo dei Giardini in Villa Mirabello, recentemente proposto, che si spera trovi il consenso e l’appoggio del ministero dei Beni Culturali.

Luca Ornago ha sottolineato l’importanza per Villasanta di divenire una importante porta d’ingresso per il Parco. Purtroppo le risorse necessarie per entrare nel Consorzio non sono disponibili, ma non è pensabile che i comuni confinanti si debbano fermare al muro del Parco: la presidenza di Scanagatti ha aiutato molto, ma è necessario definire un tavolo di coordinamento. Intanto il comune sta lavorando ai progetti di riqualificazione della viabilità ciclopedonale ed alla segnaletica, ed ha chiesto la modifica del nome della stazione in Villasanta Parco.

Giorgio Buizza , dopo aver ricordato le numerose occasioni che lo hanno portato ad occuparsi del Parco in qualità di agronomo, soprattutto in occasione del Piano per la Rinascita del Parco conseguente alla legge regionale 40 del 1995, che ha stanziato importanti risorse, è partito da un paragone con le grandi regge straniere, come Schonbrunn e Versailles, i cui parchi hanno dimensioni inferiori o simili a quello di Monza, ed attirano milioni di visitatori paganti all’anno: visitatori dei parchi, non solo delle regge: a Versailles, ad esempio, sono i più numerosi.

Questo permette una gestione ottimale delle aree verdi ed impiega centinaia di persone per la manutenzione e la sorveglianza. Nel caso di Monza è favorevole a definire l’ingresso a pagamento per i soli Giardini Reali, naturalmente dopo una adeguata ed importante riqualificazione della collezione botanica da cui sono nati, naturale conseguenza del restauro della Villa Reale . Ma anche il Parco contiene delle eccellenze a livello europeo, basti pensare al viale dei Tigli dove sono presenti ben 1.800 alberi allineati. Occorre pensare, inoltre, all’allargamento del viale che, tra Autodromo e Golf permette di percorrere il Parco da Nord a Sud, mentre è fondamentale il recupero del canocchiale del Viale Mirabello, abbattendo la sopraelevata Sud e parte di quella Nord per ripristinare la continuità di una altro esempio unico di viale alberato lungo ben 4,2 chilometri .

 

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