Nella conferenza stampa di mercoledì 12 marzo, Matteo Renzi ha presentato i provvedimenti che il Consiglio dei Ministri intende approvare entro giugno, in tempo per l'inaugurazione del semestre europeo sotto la presidenza italiana.
L'intervento del Presidente del Consiglio è stato accompagnato da una semplice ma efficace presentazione di trentadue pagine dal titolo "La svolta buona" che elencava gli obiettivi prefissati e i tempi di attuazione previsti. In questo articolo ci limiteremo a segnalare i provvedimenti più significativi.
La notizia principale è l'attesa riduzione del cuneo fiscale: l'esecutivo ha deciso di partire dai lavoratori dipendenti con stipendio annuo inferiore ai 25 mila euro (circa 10 milioni di lavoratori) che, a partire dal 27 maggio, troveranno 1000 euro all'anno in più in busta paga. Per le imprese è invece previsto il taglio del 10% dell'IRAP.
Le coperture di questi due provvedimenti saranno garantite dall'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (BOT esclusi), allineando l'aliquota alla media europea (26%), dalla spending review, approfittando della riduzione dello spread e intaccando il rapporto deficit/PIL rimanendo comunque sotto il limite 3%. Sempre a favore delle imprese saranno liquidati entro luglio 2014 i crediti nei confronti la pubblica amministrazione che ammontano a 68 miliardi. Gran parte di questi debiti sono già stati contabilizzati e quindi non andranno a gravare sul deficit.
Un iter più lungo avrà il disegno di legge delega finalizzato alla riorganizzazione complessiva e semplificazione del sistema lavoro (contratti e ammortizzatori sociali). Solo i provvedimenti per la semplificazione del lavoro a termine e di apprendistato sono stati inseriti nel decreto legge per poter entrare in vigore prima possibile.
Altri provvedimenti riguardano il finanziamento per l'edilizia scolastica, per la tutela del territorio e per il piano casa con sgravi per i contratti concordati a cedolare secca e sconto Irpef per gli inquilini delle case popolari.
Un parte della conferenza stampa è stata dedicata al disegno di legge costituzionale che prevede la fine del bicameralismo perfetto e la riforma del Titolo V. La riforma, unitamente con la legge elettorale "Italicum" e la cancellazione delle province, è uno degli obiettivi prioritiari del Governo, ma anche personali dello stesso Matteo Renzi, che ha condizionato il proseguimento della sua carriera politica all'approvazione della riforma.
Il percorso della riforma costituzionale delineato del Governo prevede la presentazione di una bozza del disegno di legge ai rappresentati istituzionali e alle parti sociali che avranno tempo 15 giorni per presentare le proposte di modifica allo stesso. Il testo sarà quindi aggiornato e approvato da parte del Consiglio dei Ministri e solo a quel punto inizierà l'iter parlamentare. L'approvazione in prima lettura della riforma è prevista a luglio 2014.
Nel suo intervento il Presidente del Consiglio ha voluto dare alcune altre anticipazioni sui prossimi provvedimenti in cantiere e ancora da approvare in Consiglio dei Ministri: il tetto agli stipendi dei manager pubblici, l'invio a casa delle dichiarazione dei redditi pre-compilate a partire dal 2015, la redicontazione on-line e la riforma della giustizia civile con il superamento dei Tribunali Amministrativi Regionali (TAR).
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