I Boschetti Reali sono un’appendice o un prologo del Parco di Monza, a seconda del punto di vista. Sono un’appendice, ahimè separata dal Parco dalla via Boccaccio, per chi guarda dai Giardini Reali o dall’Istituto d’Arte, che sono situati dentro il recinto del Parco; sono un prologo per chi viene da piazza Citterio (o del Re de sass, come la chiamano i monzesi doc).
Costituiscono un parco ben piantumato, su una superficie non trascurabile, che ha il grande pregio di essere vicinissimo al centro cittadino. Lo attraversa un viale principale, asfaltato, che parte dalla piazza e arriva fino alla vista dell’Istituto d’Arte (per arrivarci bisogna utilizzare gli scarni sottopassaggi di via Boccaccio). Da questo viale partono dei vialetti trasversali in terra battuta.
Al centro una statua di Garibaldi, intorno alla quale sono situate due fontane. Lungo i viali, ad intervalli regolari, panchine di legno, ottime per una pausa durante le passeggiate. Infine, un chiosco nella parte più lontana dalla piazza. E’ un’ottima opportunità per le famiglie della zona di trascorrere qualche ora all’aria aperta.
Dopo questa descrizione “da guida turistica”, osserviamoli, nella grigia realtà, sotto due punti di vista: cura e manutenzione, vandalismo e sicurezza. I Boschetti sembrano abbandonati a sé stessi: le piante, che rappresentano il loro vero valore, hanno bisogno di un drastico sfoltimento dei rami; i viali con fondo in terra sono pieni di pozzanghere (ancora di più in una stagione piovosa come quella recente); le fontane sono fuori uso con i mosaici delle vasche che hanno perso molti pezzi; il chiosco, costruito in legno, è sottoposto al degrado causato dalle intemperie; le panchine, di legno e ghisa, per lo stesso motivo, avrebbero bisogno di verniciatura periodica; infine, lungo i viali e sotto le piante, rami e foglie secche, cartacce, lattine e bottiglie etc, a dispetto dei tanti cestini per rifiuti presenti nell’area.
Ultima chicca: ai margini dei Boschetti, presso piazza Citterio, è situato un ristorante che, per dirlo con un eufemismo, non è “in sintonia” col paesaggio che comprende, oltre ai Boschetti, le palazzine neoclassiche della piazza.
E ancora, c’è il problema del vandalismo: una piaga piuttosto diffusa, in particolare il vandalismo spicciolo costituito dalla partica di imbrattare le panchine con vernice colorata, rovinare i bordi dei prati lungo i viali, rovinare le vasche delle fontane etc.
Infine la sicurezza.
Varie testimonianze raccontano di gente poco raccomandabile che frequenta i Boschetti la sera tardi o di notte, di furti nelle macchine parcheggiate nei dintorni della piazza, di possibile spaccio …
Perché si è arrivati a questo? Forse le amministrazioni che si sono succedute al Comune di Monza hanno privilegiato per anni il Parco e la Villa (e forse non poteva essere altrimenti, vista la grande differenza di valore storico-ambientale).
In un periodo come questo poi, con i Comuni con sempre meno risorse !
Ma questo non può durare all’infinito: anche i Boschetti sono un “bene comune”! E infatti, da indiscrezioni di stampa, pare che il Comune riceverà un consistente finanziamento nell’ambito del decreto “Destinazione Italia” (legato all’Expo 2015) e intenda realizzare un Master Plan che preveda una sistemazione dei Boschetti con stretta relazione con il Parco, secondo il vecchio progetto dell’arch. Canonica.
Come se non bastasse un nutrito gruppo di cittadini monzesi, fruitori dei Boschetti, stanchi di questo stato di cose, ha deciso di organizzarsi per farli rivivere. La costituzione di un gruppo Facebook (“Andiamo ai Boschetti”, appunto) ha ottenuto in pochi giorni l’adesione di un paio di centinaia di “seguaci”. Merito in primis di due signore, Virginia Fumagalli e Anna Maria Martinetti. Il primo impegno del gruppo sarà di verificare con gli assessori coinvolti le attività che il Comune prevede di fare sui Boschetti, per renderli “vivibili”. La successiva sarà di impegnarsi direttamente sul posto con le Pulizie di Primavera. In seguito proporre al Comune l’effettuazione di eventi culturali o commerciali (mercato dei fiori, dei prodotti agricoli a KM 0 etc). E altro ancora …
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