In una società dominata dalle logiche di mercato, il rischio che stiamo correndo è quello di vedere alienati i beni collettivi: ciò è anticostituzionale e creerebbe danni irreparabili sugli equilibri naturali e sulla qualità della vita delle generazioni future.
Questo, in estrema sintesi, è quanto è emerso nell'incontro svoltosi presso il Circolo di Viale Libertà a Monza, sabato 22 febbraio 2014, su iniziativa delComitato Beni Comuni di Monza e Brianza; incontro che ha visto la partecipazione di Paolo Maddalena, giurista e vice presidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Berdini, urbanista, Luca Martinelli, giornalista, Domenico Fininguerra, già Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Comune vincitore del premio nazionale “Comuni virtuosi” e Riccardo Santolini, biologo.
Moderatore del seminario Emanuela Beacco, esperta di diritto amministrativo e di questioni ambientali.
Lo sforzo di difendere i Beni Comuni impone approfondimenti, studio, strumenti nuovi. E’ necessario fissare gli obiettivi e trovare nuove modalità di azione: dai beni pubblici (statali) ai beni collettivi, da promuovere e difendere attraverso la partecipazione democratica.
“Il territorio, alle origini, è sempre appartenuto al popolo a titolo di sovranità" ha spiegato Paolo Maddalena" dunque, tra i poteri sovrani del popolo rientra anche la “proprietà collettiva” del territorio. Per combattere il consumo di suolo è indispensabile eliminare gli equivoci sull’edificabilità e ribadire legislativamente, come suggerì la Corte costituzionale, che lo ius aedificandi non è tra i contenuti della proprietà privata dei suoli”.
Per chi volesse approfondire rinviamo a Rimando ad un articolo recentissimo sul Forum “Salviamo il paesaggio”, che riporta in modo compiuto il pensiero dell’illustre Costituzionalista.
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