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libera_manifestazione_mafia_genova12Partenza presto sabato mattina, due pullman dalla Brianza diretti a Genova per la “XVII Giornata dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.

Un grande corteo colorato, centomila persone, 500 familiari in rappresentanza di quasi 900 vittime di mafia dal 1893 ad oggi, tantissimi giovani.

“Peppino Impastato diceva che i mafiosi erano merda. Io dico di più: i mafiosi non sono nessuno”. Le parole di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, che tuonano nel Porto Antico.
Impegnarsi, spiega, significa “mettere in discussione la propria libertà per chi libero non è”. “La forza della mafia è nella zona grigia”…“nei professionisti che si mettono a servizio della criminalità organizzata”, in alcuni “segmenti della politica”, in alcuni “segmenti dell’imprenditoria”.

Aree grigie che sbiadiscono anche la Chiesa. “Vangelo e mafia sono incompatibili – urla don Luigi citando l’impegno di don Peppe Diana, prete ucciso a Casal di Principe -”. Il suo è un monito: “Sia chiaro: i mafiosi sono fuori dalla chiesa, ma fuori dalla chiesa sono anche le facce d’angelo tutti baci a Gesù e alla Madonna che poi hanno le mani sporche di sangue”.

Scrive Nando Dalla Chiesa su Il Fatto Quotidiano, 18 Marzo 2012 “..Libera come speranza, dunque, perché il colpo d'occhio sull'immensa distesa del Porto antico dava ieri il segno di un popolo dalle grandi radici.

Di un popolo in cammino.Libera come sentimento. Perché poi le radici stanno lì. In quelle centinaia e centinaia di familiari i cui sentimenti sono stati colpiti dalla violenza mafiosa. Sta lì la forza irriducibile, nella memoria del dolore, nella richiesta di verità e giustizia che passa come in una staffetta omerica di generazione in generazione. Ci sono i nipoti, ora, con le foto dei propri cari, tanti nipoti. Familiari che accolgono altri familiari.…

E infine Libera come scandalo. Se quei familiari sono la storia insanguinata del nostro paese, ebbene, la politica ancora una volta ha detto forte e chiaro ai centomila che di quella storia non gliene frega niente. Che il sangue versato è affare di chi è caduto. Ieri a Genova, a Parlamento chiuso, c'erano tre o quattro parlamentari e nessun membro di governo. Nessun leader politico né di primo né di secondo livello. Solo Romano Prodi è giunto venerdì sera alla messa in cattedrale. Per il resto spalle voltate.

Poi, per riprendere quel che don Ciotti ha urlato dal palco, ci si chiede perché la mafia esista da 150 anni...”

Per saperne di più, guarda video

http://youtu.be/K2NJWye5HKI?hd=1

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