Era nell’aria da giorni e Venerdì scorso c’è stato l’ennesimo sgombero del Centro Sociale Foa Boccaccio che aveva occupato uno stabile di Via Durini
Nel giro di poche ore, i giovani del Centro non si sono dati per vinti e sono ritornati ad occupare, come nel 2003 e 2004, il primo stabile in Via Boccaccio, 6 che aveva dato il nome a questa esperienza autogestita, iniziativa ormai da anni itinerante, tra uno sgombero e una disoccupazione.
Nel loro comunicati i ragazzi del Foa, denunciano l’ennesimo sgombero come un atto grave che va ad interrompere una positiva esperienza sociale, che stava svolgendo importanti iniziative rivolte oltre ai giovani del centro anche ad immigrati, bambini e cittadini.
La scelta quindi di rioccupare l’originario stabile di Via Boccaccio, risponde quindi alla volontà di dare continuità a questa esperienza nella nostra città.
Una sola e breve riflessione a commento di quanto è ancora una volta accaduto.
Possiamo essere d’accordo o meno sull’esperienza del Foa e sulle modalità di occupazione e di gestione dei centri sociali ma fino a quando si dovrà assistere a questa “storia infinita”, nella quale i giovani del Foa occupano (abusivamente) stabili dimessi, la polizia è invitata dai proprietari a realizzare gli sgomberi e l’Amministrazione Comunale si limita ad assistere senza colpo ferire senza dare risposte ad un bisogno di presenza e partecipazione che non può essere rimosso?
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