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mariani-sediaMercoledì sera è stata bocciata la Mozione di sfiducia (20 no, 14 sì, 2 astenuti) al Presidente delConsiglio Inga presentata dalla minoranza. In realtà  in questi mesi ad essere sfiduciata è stata la democrazia in Consiglio Comunale e nella nostra città.

Un aspetto questo non meno grave,  della colata di cemento in arrivo con il nuovo pgt.

E’ utile rileggersi quanto è avvenuto in questi mesi, da quando è stata presentata in aula la variante. Da questa storia se ne trae un quadro decisamente sconfortante: non solo le aree verdi vengono cancellate ma si sta cancellando la stessa democrazia, un bene altrettanto prezioso.

Prima tappa: la città esclusa

la variante non è stata oggetto da parte della Giunta di informazione e consultazione in città: nessuna assemblea cittadina, né tantomeno nei quartieri, per confrontarsi con i diretti interessati: i cittadini

Seconda tappa: le circoscrizioni ignorate

In una sbrigativa ed estiva assemblea generale l’Assessore Clerici, aveva sbrigato “la pratica” informativa. Successivamente i pareri delle Circoscrizioni sulla variante (chi a favore, chi contro) furono tutti molto critici sulla sostanza delle proposte fatte.

Critiche assolutamente ignorate!

Terza tappa. La cancellazione degli emendamenti

Il Direttore generale, che è anche l’estensore del piano, ha pensato bene di non rendere ammissibili centinaia di emendamenti, usando criteri insostenibili ed iniqui. Ad esempio con le stesse ragioni, furono accettati o negati degli emendamenti simili. Un taglio discrezionale e tutto politico.

Quarta tappa: la gestione dell’aula, una corsa contro il tempo a discapito delle regole

Dall’inizio della discussione degli emendamenti, il Presidente Inga, da ruolo di garanzia e arbitro delle parti (in particolare della minoranza, almeno così dovrebbe) è diventato giocatore e tifoso della sua squadra. Uno strumento in mano alla maggioranza che gli ha “dettato” tempi e modalità di gestione dell’aula.

Prima, stravolgendo le regole che la stessa maggioranza si era data sull’ordine dei lavori, accettando di mettere ai voti un maxiemendamento della maggioranza, che andava a cancellare centinaia di emendamenti dell’opposizione e stravolgendo le regole definite insieme.

Poi, calendarizzando una sequenza infinita di convocazioni del Consiglio (tutte le sere e alcuni sabati) per forzare i tempi della conclusione del lavori dell’aula.

Infine ,non avendo più la sicurezza del numero legale, inventandosi la seconda convocazione (come in condominio,) cosa che permette alla maggioranza di operare anche con soli 14 consiglieri in aula, senza tra l’altro rendersi conto che se questo è possibile per la discussione, non lo è per la possibilità di votare.

Al proposito, il Pd ha posto la questione di illegittimità di questo tipo di sedute alla luce di alcuni pronunciamenti del consiglio di Stato e del Tar.

Conclusione: una cambiale da pagare calpestando la democrazia e le regole

La “cambiale” da pagare “ai soliti noti” e che vale milioni di euro sta scadendo, la maggioranza “balla” sul filo del precipizio, il conto alla rovescia delle elezioni è iniziato…per cui Mariani, Clerici e la maggioranza, sono disposti a tutto, pur di raggiungere il proprio obiettivo al più presto.

Disposti a tutto per questo obiettivo, anche a massacrare la cosa più preziosa che abbiamo la nostra democrazia.

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