Sono nata e cresciuta a Monza. Una citta' conosciuta in Italia e fuori per la sua Villa Reale, il suo parco, l'Autodromo. Una citta' nella quale, pur vivendo in periferia, mi sono sempre riconosciuta e della quale ne sono sempre andata fiera ed orgogliosa.
Un citta' dove il rapporto costo/qualita' della vita non era certo fra i migliori ma comunque accettabile.
Negli ultimi anni pero, qualcosa e' cambiato. Il costo della vita e' aumentato ma non certo per una miglior qualita'. Il degrado delle periferie e' in continua ascesa, l'aria irrespirabile, pessima la manutenzione delle strade e marciapiedi, ferme o peggio ancora sopresse le piste ciclabili, inesistente la programmazione del traffico che e' sempre piu caotico ed incontrollato, carenti i servizi alla persona, nessun evento culturale degno di nota per una citta' da oltre un anno capoluogo di provincia.
La Villa Reale sta' per essere data in concessione (svenduta) ai privati.
Un canone d'affitto che anche sommato all'intervento di capitale iniziale (eur. 5milioni) consegna per una cifra irrisoria (30/mila euro di canone piu' 0,5% dei volumi d'affari) in esclusiva per 30 anni al privato un bene pubblico (9000 mq. di villa piu' i giardini) che appartiene a tutta la collettivita' e per il quale ricordo la collettivita' ,cioe' noi, mettiamo gli altri 18 milioni di euro.
Dimenticavo noi azionisti al 78 % potremo usufruirne per 36 giorni all'anno.
Il Gran Premio non si sa' se restera' a Monza e con cio' e' messa in discussione anche la stessa sopravvivenza dell'Autodromo.
Le ultime aree verdi della citta' oggetto di una SPINTA variante al PGT verranno fortemente compromesse dalla cementificazione e con cio' verranno meno molte tutele e salvaguardie ambientali.
La nostra citta' gia' oggi deve fare i conti con le continue esondazioni del Lambro con le fragilita' delle sue infrastrutture ( una rete fognaria carente,ad ogni temporale le strade si allagano e la mobilita' ne risulta ulteriormente penalizzata).
Qualcuno recentemente ha esortato il nostro Sindaco a fermarsi a ripensare al modello di sviluppo che ha in mente per la citta'.
L
o ha richiamato al suo spirito di appartenenza alla nostra collettivita', al suo ruolo, alle sue responsabilita' di primo cittadino, responsabilita' che non si esauriscono nei confronti degli attuali cittadini ma che riguardano anche le generazioni future.
Ma questi richiami non hanno sortito nulla e l'azione del nostro Sindaco continua con perseveranza in un'unica direzione.
Allora io vorrei rivolgere un esortazione a tutti i cittadini di Monza: Comunque la si pensi (politicamente) l'ambiente e' un bene troppo prezioso per noi e per chi verra' dopo di noi per non assumerci la responsabilita' e l'impegno della sua salvaguardia. Facciamo di Monza e della sua Villa Reale il nostro principale biglietto da visita che si estenda a tutta la Brianza, apriamola ad un nuovo progetto culturale e sociale. Consegniamola ai giovani come spazi artistici e culturali comuni, facciamo crescere al suo interno le nuove generazioni.
Penso a quanto ho visto realizzato in altri paesi europei dove i giovani studiano la loro storia, la loro arte, accrescono la loro cultura negli spazi ove la storia, l'arte , la cultura sono nate e cresciute imparando cosi' il rispetto e la cura di quei luoghi.
Ricordo che nell'ala sud della Villa Reale sorse nel 1922 l'ISIA (Istituto superiore di industrie artistiche) attorno al quale si creo' un fermento culturale ed artistico paragonabile in quegli anni al contemporaneo Bauhaus tedesco.
L'ISIA ebbe una vita intensa e feconda, ma purtroppo breve: infatti, dopo poco piu' di vent'anni di attivita' e difficolta' di finanziamento, fu chiuso nel 1943 e non fu piu' riaperto come tale.
Fino al termine degli anni 80 oltre all'attuale Isa l'ala sud della Villa Reale ospitava scuole di formazione artistiche professionali sostenute dal Comune.
Perche' oggi anziche' spostare l'Isa non porsi l'obiettivo ambizioso ma raggiungibile di ricreare quel fermento culturale ed artistico che diede lustro alla nostra citta?
Fermiamo la cementificazione, recuperiamo l'esistente che e' tanto (faremo lavorare di piu' la nostra economia locale) e diamo qualita' al nostro territorio, al nostro vivere quotidiano
Le aree verdi ed i parchi di cintura urbana sono i polmoni nostri e dei nostri figli.
Possiamo sempre andare in vacanza 15/30 giorni all'anno alla ricerca di paesaggi e ambienti sani, ma il resto, gli altri 350/335 giorni li viviamo qui ed e' qui che dobbiamo pretendere qualita'.
E Lei signor Sindaco, per favore, ascolti suoi cittadini, faccia un passo indietro.
Caro Sindaco di Monza
- Scritto da Lettera di Maria Grazia Artesani
- Categoria: Attualità
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