Sabato 14 dicembre sono intervenuta per la prima volta all’Assemblea Nazionale del Partito Democratico. Cercando di portare la voce del territorio, delle tante e dei tanti con cui parliamo ogni giorno. E con un pensiero speciale rivolto ad Alex Langer e alla sua visione. Su quel sentiero, secondo me, può camminare il futuro. Ecologico anche nelle relazioni tra le persone e tra i popoli. Europeo. Solidale.
Qui il testo integrale dell’intervento.
Da un anno sono anche segretaria del Circolo 1 di Monza e, nonostante le difficoltà che tutti noi segretari incontriamo, quest’anno penso che molti di noi abbiano preso alla lettera l’invito che c’è sulla tessera 2024: “Casa per casa, strada per strada”.
Confesso di essermi presa faticosamente del tempo tra studio, lavoro e attività in Consiglio Comunale per incontrare, parlare e soprattutto ascoltare ogni nostra iscritta e iscritto. Penso che noi, come Partito Democratico, dobbiamo caratterizzarci perché coltiviamo le persone, la nostra comunità democratica, e ce ne prendiamo cura. Comunità democratica che penso sia stata la chiave di svolta per le bellissime vittorie in Umbria e Emilia-Romagna, e su cui noi dobbiamo sempre più investire anche guardando alle prossime sfide elettorali, anche se sono un po’ in là nel tempo.
Una comunità democratica che viene raccontata, e a volte si vive anche, quale ancora troppo divisa nella contrapposizione PCI e DC, sinistra e cattolici, eccetera. Da nativa democratica, come Elly e come altre giovani delegate, sento quanto questo sia lontano dal nostro tempo. Io penso che dobbiamo fare tesoro delle nostre radici e dei nostri padri fondatori, ma con quella ampiezza di riferimenti politici che il PD a tutto tondo si era dato.
In particolare, rispetto al pensiero ecologista e pacifista di Alex Langer, che se ne è andato il 3 luglio 1995: il prossimo anno sarà il trentesimo anniversario. Proprio nella sua visione ho trovato, e credo tutti noi troviamo, la radice di un messaggio ecologista con una forte connotazione sociale, che ci vede impegnarci a rendere socialmente desiderabile, come diceva Langer, questa transizione ecologica.
Il PD deve essere quel soggetto nuovo che fa dell’ecologia una cifra nelle relazioni tra le persone, tra i generi, tra le generazioni e tra i popoli, oltre che come modello di sviluppo. Un’ecologia integrale che ripensa il modello democratico rilanciandolo come via d’uscita alla crisi profonda che sta attraversando. Una ecologia per i più deboli che diventa occasione di emancipazione, e non una ulteriore fonte di divario sociale. E che ci porti a immaginare una nuova grande forza politica europea di donne e di uomini che superi i confini dei singoli Paesi, ma anche gli steccati delle divisioni del passato.
Per far sognare le nuove generazioni dentro un orizzonte di senso che possa rompere la diffidenza verso la politica. E rianimi la passione nel cuore delle militanti e dei militanti di tutte le età. Questi “due centesimi” di pensiero, insieme a tutta la mia passione, sono quel che volevo condividere oggi con tutti voi.
“Il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni”
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