Se non fosse nato Guglielmo Marconi qualcun altro avrebbe inventato la radio ma se non fosse nato Alessandro Manzoni nessun altro avrebbe scritto I Promessi Sposi.
Questo basterebbe a far comprendere quanto è stato importante il contributo di artisti, poeti e scrittori a fronte dell’altrettanto importante contributo di scienziati di ogni sorta che, con le loro invenzioni hanno cambiato la società.
Siamo all’alba di un nuovo mondo: da qualche mese, il tema principe delle cronache di settore e non solo, è l’intelligenza artificiale; senza nulla togliere ad altri grandi temi, essa è stata citata persino dal Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno. L’attenzione dei media è massima su una scoperta scientifica che si pone a genesi di profondi cambiamenti della società, nella sua più ampia accezione; l’interrogativo è: dove arriverà IA? Ma soprattutto: l’uomo potrà sempre gestirla allo stesso modo di come si gestisce, per esempio, una radio?
La filmografia passata ha delineato, licenza narrativa permettendo, scenari apocalittici: Matrix e Terminator hanno artificialmente descritto e rappresentato lo switch di IA da governata a governante o distruttrice dell’umanità intera: se ciò rappresenta possibili scenari limite, quanto possiamo rimanere all’interno del perimetro della tutela delle libertà umane? Metaforicamente sarà una spina a connetterci ed a disconnettere IA dalla vita umana ed ora il cruccio di scienziati di ogni luogo è capire come implementare la suddetta spina; altresì il cruccio della sfera politica è capire e delineare i possibili scenari futuri, definendo protocolli normativi, sociali e culturali in grado di evitare lo scenario dello switch o la deriva tecnologica assoggettata al potere di pochi o pochissimi gestori delle software house che implementeranno IA.
In via di prima approssimazione, pensare di gestire l’intelligenza artificiale per via software è impossibile: si chiama “intelligenza” perché impara, quindi, imparerà a sovrascrivere il suo stesso software di gestione, fino ad elaborare un linguaggio di programmazione al quale noi umani verremo tenuti all’oscuro; di nuovo uno scenario limite che è di facile, se pur superficiale, intuizione; esso è solo un esempio per affermare come diventerà difficile affrontare scientificamente una tecnologia che si evolve in autonomia, per sua natura. È questa è l’ironia del mondo: un’ironia fatta di contraddizioni in termini e di come il progresso tecnologico, atto a migliorare le condizioni di vita quotidiane e non solo, potrà peggiorarle a sua discrezione od a suo interesse.
Discrezione ed interesse.
Due parole che suonano da monito per l’azione politica in tema Intelligenza Artificiale: se lei ricondurrà sempre esse ad un calcolo matematico, la mente umana potrà esaltarle andando ben oltre una semplice addizione scritta in codice binario; partendo dall’assunto che le scoperte scientifiche sono e saranno sempre utili a supportare e dare pieno compimento a tantissimi temi d’interesse, ivi compresi quelli della sfera politica, in quanto luogo della normazione degli interessi in regole per la convivenza umana, saranno proprio gli aspetti umanisti a permettere a donne ed uomini di mantenere salda la propria posizione di dominio su ogni forma di tecnologia da qui in avanti. Da quando Matrix interverrà sulle nostre vite indirizzando gran parte della discrezionalità dei nostri interessi, avremo sempre un rifugio dove poter esprimere la nostra inclinazione naturale per la cultura: arte, musica, poesia, scrittura, pittura e molto altro, non hanno mai conosciuto calcoli di sorta ne interessi economici per i fruitori di tali opere. Un esempio su tutti: Picasso rinunciò più volte all’acquisto di cibo a fronte dell’acquisto di tempere.
L’incanto di un artista, che si esprima con parole, pennelli, scalpello o violino, non deriva da un calcolo matematico ma da un sentimento che muove da sempre ogni essere umano conducendolo nel luogo prescelto da un qualcosa di trascendente dove egli trova il suo equilibrio personale e sociale.
Cosa possiamo fare sin da ora per gestire IA?
Possiamo e dobbiamo dare ai giovani gli strumenti atti a compiere le loro scelte con il maggiore grado di consapevolezza: la cultura, di ogni sfumatura, ambito, inclinazione e propensione, potrà formarli al meglio per affrontare ogni sfida di qualsiasi ambito; ogni declinazione culturale e sentiero che ragazze e ragazzi decideranno di percorrere dovrà essere il fuoco acceso da una scintilla che deve scaturire da dentro di loro: la passione. Non dovremo permettere a nessun volgare calcolo matematico di affievolire ed appiattire ogni propensione del singolo a fronte di un controllo delle scelte e ad una conseguente alienazione umana a favore di un controllo di massa; ed ecco qua l’aspetto politico: il controllo di una massa o la libera scelta di ogni persona.
La Democrazia terrà tutto sotto un meraviglioso controllo.
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