Le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti sono una sfida per il rinnovamento del PD, del suo modo di stare insieme e selezionare i gruppi dirigenti, del suo radicamento nella società.
Sono temi che noi stesse abbiamo posto all'attenzione del partito rivendicando un pluralismo cha vada oltre la somma delle componenti, che viva della ricchezza della differenza di genere, della culture e delle storie di ciascuna e ciascuno, di una rigenerazione nella società del Partito democratico. La Conferenza delle donne, che stiamo rafforzando e costruendo su tutto il territorio nazionale, per il suo essere di frontiera è essa stessa un motore di cambiamento
Ci attendono giorni impegnativi. Siamo ancora alle prese con l'emergenza della pandemia e la necessità di correre con il piano vaccini, mentre la crisi economica e sociale si fa sentire come non mai. Gli ultimi dati Istat raccontano di un ulteriore incremento della povertà, nel 2020 le persone in povertà assoluta sono aumentate di un milione. Il tasso di occupazione femminile, già tra i più bassi di Europa, continua a scendere.
Abbiamo messo al centro dell'impegno del PD e del suo programma un piano per l'occupazione femminile, politiche di empowerment, investimenti nelle infrastrutture sociali, obiettivi che devono essere centrali anche del Recovery Plan. Come democratiche, fuori e dentro le istituzioni, abbiamo elaborato e fatto vivere le nostre proposte con tante donne delle associazioni e del femminismo. Sono contenuti che portiamo anche nel nostro convinto sostegno al governo Draghi. Nella ultima riunione della direzione, in cui abbiamo discusso di un partito di donne e uomini, abbiamo rilanciato 3 cose da chiedere al governo nei primi 100 giorni, obiettivi già finanziati e da attuare, o già incardinati nella discussione parlamentare, sono cose che si possono fare presto: la legge sulla parità salariale - il fondo per l'imprenditoria femminile e l'istituzione del comitato impresa donna - il reddito di libertà per le donne che hanno subito violenza.
Nei prossimi giorni, in occasione dell'otto marzo, rinnoveremo e continueremo il nostro impegno. Le donne devono essere al centro della ripresa, in Italia e in Europa. "Dare potere alle donne andrà a vantaggio di tutti noi. Continuerò a lavorare per un'Europa dove sia garantito l'equilibrio di genere fra i sessi", così Ursula von der Leyen in vista dell'otto marzo, rilanciando l'obiettivo dell'occupazione femminile e quello del contrasto alla violenza di genere.
Vogliamo sconfiggere la pandemia costruendo una nuova convivenza.
Noi ci siamo, le democratiche ci sono, per un'Europa e un'Italia più giuste, a misura di donne e uomini.
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