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nicola zingarettiIn una intervista a Repubblica , il nostro Segretario Zingaretti, ha proposto di superare l’esperienza del Pd, per costruire un nuovo soggetto che andasse oltre l’esperienza del Partito Democratico.

 Come i nostri ghiacciai delle Alpi, nei fatti , uno scioglimento che nelle sue fondamenta è già in atto da anni. Le “scelte, non scelte” fatte stanno determinando la scomparsa del ghiacciaio Pd dal nostro pianeta politico.

Da partito a “vocazione maggioritaria” a partito “proporzionale” - da “partito degli elettori” alla “rottamazione della democrazia” - dal partito come grande contenitore plurale al partito “degli eguali”

 

Da “vocazione maggioritaria” a “partito proporzionale” – .

 Quando Walter Veltroni , fondò il Pd il partito a “vocazione maggioritaria non aveva di certo in mente il partito “del 51%. Chiaro però era il modello politico e democratico di riferimento: un partito di governo, con un sistema elettorale che garantisse governabilità e stabilità al paese, un partito democratico nel quale anche i propri elettori potessero partecipare.

Dopo i primi anni dell’Ulivo e del Pd, le proposte in quella direzione furono ondivaghe e contraddittorie: sistemi elettorali diversi a secondo dei livelli territoriali – un tentativo fallito delle riforme costituzionali – il pasticcio del “Rosatellum – il chiaro e condiviso (?) ritorno al “proporzionale” con gli accordi programmatici con i 5 stelle con la nascita dell’attuale governo.

 Nel merito ( a proposito di “stabilità per il bene del paese”) appare cancellata la memoria dei 50 governi in 50 anni della prima repubblica e se ci fossero stati ancora dei dubbi, la riprova dell’ingovernabilità del paese di questi ultimi due anni con due governi di segno opposto con lo stesso presidente del consiglio.

 Nel metodo utilizzato è stato evidente un grosso problema di democrazia .

Dopo avere sempre e giustamente affermato che le riforme elettorali e costituzionali, non dovrebbero essere materia di governo ma del parlamento – non dovrebbero essere fatte in base alle convenienze attuali di questo o quel partito o di questa o quella maggioranza…si è proceduto proprio al contrario. Accordi di governo e proposte di maggioranza a “propria convenienza partitica” e non in base a principi che tenessero insieme democrazia – governabilità – rappresentanza.

Dal “partito democratico degli elettori” alla “rottamazione delle democrazia”

Tra le molte, soprattutto due, furono le felici intuizioni fondative e innovative del Pd: il diritto degli elettori di votare sapendo prima dai partiti programmi e alleanze che poi sarebbero andati a governare – l’introduzione delle primarie, come modalità di allargamento della partecipazione agli elettori e come forte antidoto per scardinare verticismi, burocrazie e correntismi.

Prima con il Rosatellum e poi con le attuali proposte del Pd per il proporzionale, si sta andando di fatto a togliere il diritto agli elettori di poter contare e decidere. Di conseguenza si da di nuovo piena delega ai partiti (tra l’altro scomparsi da tempo) e ai suoi leader personali, di determinare solo dopo le elezioni contenuti e alleanze ed ai “piccoli partiti” grande potere di interdizione e di spartizione, nel determinare le condizioni per governare

Un esproprio vero e proprio di democrazia a danno degli elettori.

Primarie: Non è questa la sede, per un analisi dettagliata (peraltro mai fatta negli organismi di partito) sui limiti e le criticità di questa esperienza.

E’ un dato di fatto, che Il ritorno al proporzionale determinerà la “rottamazione” (termine non caro a chi oggi la sta praticando!) di una esperienza, che con tutti i limiti del caso, aveva saputo coinvolgere milioni di persone in processi di partecipazione e democrazia diretta.

D'altronde, già dall’inizio della formazione di questo governo, i segnali di svuotamento delle democrazia interna al partito sono stati evidenti.

Di fronte a una capriola politica” di tale portata: mentre in Germania a suo tempo l’Spd si dette 3 mesi di congressi e consultazione dei propri iscritti prima di decidere una alleanza anomala con il partito popolare…da noi … si è andati a firmare un accordo elettorale tra i 5 stelle e “il partito di Bibbiano” che ha lasciato inalterato le tanto criticate leggi quota 100,reddito di cittadinanza, leggi Salvini su migranti e sicurezza. Di fronte a una scelta così strategica, si è andati a firmare un accordo di programma che prevede un sistema elettorale proporzionale che svuota parte dell’identità fondativa del partito, senza che avere coinvolto minimamente iscritti ed elettori del Pd.

Dal partito dei diversi” ai “partiti degli uguali”

Il lungo travaglio vissuto prima con l’Ulivo e poi con la nascita del Pd aveva però partorito una scelta storica: l’incontro tra le diverse culture della sinistra con quelle del cattolicesimo democratico e ambientalista.

Condizioni imprescindibili per questo incontro “tra diversi”: il saper convivere in maniera plurale con l’impegno di rispettare le scelte della maggioranza del partito, frutto dei congressi e delle primarie.

Dopo più di 10 anni dalla nascita del Pd, dobbiamo prendere atto, che è mancata volontà e cultura per portare a sintesi le diverse culture e assoluta mancanza di rispetto delle scelte democratiche interne di organismi iscritti ed elettori.

Di “segno opposto” (prima di Bersani e poi di Renzi) ma di eguale comportamento le scissioni avvenute che non hanno voluto rispettare le scelte fatte da milioni di elettori nei congressi e con le primarie-

Meglio piccoli “ma tifosi”, meglio piccoli, interditori e concorrenti al Pd, piuttosto che assumersi responsabilità e fatica, dello stare dentro a un grande plurale contenitore nel rispetto delle regole democratiche. Di conseguenza, anche per quello che è rimasto dentro il Pd è diventato un inevitabile “corpo omogeneo” al segretario eletto. La conferma?Di tutte le questioni qui sollevate non c’è traccia di dissenso e confronto.

Una chiusa: se mi sono permesso di mettere in comune queste provocatorie ma convinte riflessioni è perché sono stato , con altre migliaia di persone partecipe impegnato e militante per la prima volta iscritto ad un partito dando il mio contributo per tanti anni.

Sono convinto che i gruppi dirigenti a tutti livelli non possano rimuovere lo stato di confusione, incertezza, disaffezione che da anni, appunto come i nostri ghiacciai si stanno ritirando.

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