Erano anni che non si vedeva a Monza un corteo così partecipato e festoso.
É stato prima di tutto il risultato del lavoro di associazioni e sindacati per questa iniziativa, che ha visto l’adesione di 100 realtà della nostra provincia.
Dopo la grande manifestazione del 2 marzo a Milano e l’imprevista e straordinaria presenza dei giovani studenti sul clima a Monza, l’iniziativa di sabato scorso ha positivamente completato la prima tappa di un percorso che ha dimostrato che un’altra Brianza solidale è possibile.
Una Brianza plurale e unitaria: con sindacati, associazioni sociali e culturali, gli scout, le parrocchie, tanti singoli cittadini e con una presenza discreta ma convinta delle forze politiche di sinistra.
Il nostro Forum PD “Integrazione” ha in piccola parte contribuito al successo dell’iniziativa, dando un proprio contributo in termini di promozione e coinvolgimento non solo del partito, ma anche dell’insieme del centrosinistra, predisponendo una “presenza” visiva satirica con numerosi cartelli irridenti del vignettista Altan.
Fatto il pieno di cortei e piazze di tanti soggetti diversi che hanno condiviso comuni valori, indignazione e opposizione riguardo alle scelte del Governo, si apre il tempo delle domande su cui riflettere e a cui dare le risposte necessarie.
Una prima constatazione: quando si individua il nemico comune, ieri Berlusconi oggi Salvini, la sinistra ha la capacità di ricompattarsi e mobilitarsi. Ma quando si tratta di elaborare contenuti e proposte politiche prevalgono differenze e divisioni.
Domanda: è possibile elaborare proposte condivise sul tema dell’immigrazione? Proposte capaci di tenere insieme problemi reali e integrazione, costruendo un consenso popolare che vada oltre agli angusti steccati dei singoli partiti?
Una seconda constatazione: cosa e come comunicare con la cittadinanza. Intendiamo rimuovere il tema della realtà percepita e delle paure e come nasce il crescente atteggiamento culturale aggressivo e intollerante?
Domanda: pensiamo che dividere la popolazione in due, da una parte i razzisti e fascisti e dall’altra i buoni e gli antifascisti, sia la maniera più adeguata per farci comprendere e dialogare anche con chi la pensa oggi in maniera diversa da noi?
Terza constatazione: malgrado la nostra colpevole assenza di solidarietà, dopo la tragedia alla moschea in Nuova Zelanda la comunità (femminile) islamica era ancora una volta presente. Ma da anni registriamo la difficoltà delle altre comunità di origine straniera (in particolare sudamericane, asiatiche, africane) nel partecipare ed essere presenti nei percorsi di mobilitazione a loro proposti.
Domanda: pensiamo che sia ancora possibile operare come monzesi e italiani su un tema che riguarda i migranti senza che questi siano parte attiva? Come saremo in grado di relazionarci con gli immigrati di prima generazione se iniziano loro stessi a coltivare pregiudizi e difese rispetto ai nuovi arrivati?
Quarta e ultima costatazione: dopo le manifestazioni ci aspetta una questione attuale e drammatica, gli effetti del Decreto Sicurezza. Il decreto prevede di ridurre le risorse economiche per l’accoglienza (da 35 a 18 euro giornalieri per persona), favorendo l’aumento del numero di richiedenti asilo ospitati nei singoli centri, cancellando le attività di integrazione (come i corsi di lingua) e impedendo l’integrazione lavorativa.
Domanda: Come pensiamo di far fronte a Monza (con un Comune di centrodestra) al numero dei richiedenti asilo la cui richiesta non verrà accolta, dal momento che scompare la protezione umanitaria ? Come sarà possibile contribuire in termini economici e di volontariato alle necessarie risorse integrative, se vogliamo dare un minimo di continuità al positivo modello di “accoglienza diffusa” utilizzato finora a Monza e in Brianza?
Come Forum PD “Integrazione” intendiamo darci tempo e luoghi affinché su queste e altre domande si possa riflettere e individuare un minimo di proposte comuni; il patrimonio di energie positive espresse in questi mesi non deve andare disperso.
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