Ieri a Milano ho partecipato al seminario organizzato dal PD Lombardia dal titolo “Coniugare crescita economica ed equità sociale: la sfida possibile”. Oltre ad Alessandro Alfieri, erano presenti i tre segretari delle federazioni provinciali di Mantova, Varese e della città metropolitana di Milano.
Ma l'ospite più importante era Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico.
Non lo avevo mai sentito dal vivo e devo ammettere che ne avevo un'idea molto riduttiva: lo pensavo più che altro un bravissimo “aziendalista di sinistra”.
Averlo ascoltato ieri ha rappresentato per me uno shock davvero salutare. Carlo ha affermato che i progressisti hanno completamente sbagliato il tipo di narrazione riguardante il futuro: la Sinistra ha dipinto l’innovazione tecnologica e la globalizzazione come fenomeni di progresso economico e sociale praticamente inevitabili e inarrestabili.
In realtà è proprio il futuro che fa paura alle persone e la Sinistra deve dare dignità al sentimento di paura delle persone.
Il futuro che ci aspetta non è roseo ! Calenda ha portato due esempi:
- uno studio della società di consulenza Mckinsey prevede una perdita di posti di lavoro tra il 2020 e il 2030 di circa il 20-25%.
- I monopolisti della Silicon Valley adorano il concetto che le loro innovazioni tecnologiche siano “disruptive”, cioè siano elementi di discontinuità e di rottura; questo approccio è positivo per i processi delle aziende ma è estremamente rischioso dal punto di vista sociale.
La conclusione di questo ragionamento è per Calenda lo sdoganamento da parte della Sinistra della parola “protezione” e, collegata ad essa, della parola “Stato”.
Bisogna proteggere ogni singolo posto di lavoro e, nello stesso tempo, investire nell’ innovazione tecnologica e investire moltissimo nella conoscenza e nella formazione delle persone.
In questo quadro quale allora il compito del Partito Democratico?
- Prima di tutto tenere il paese in sicurezza, tentando di far capire ai Cittadini che fuori dall'Europa l'Italia sarebbe fallita in un giorno !
- rispetto al tema dei migranti e dell'accoglienza, Calenda ha ricordato le previsioni di crescita demografica del continente africano (in pochi anni la sola Nigeria avrà lo stesso numero di abitanti dell’intera Europa !) e ha indicato come unico approccio possibile quello proposto dai nostri Governi all'Unione Europea: il Migration Compact, cioè un piano di aiuti economici UE ai paesi africani.
Rispetto al Congresso, Calenda ha detto di non essere interessato ad un mero posizionamento o riposizionamento delle persone rispetto a questo o a quel leader.
Il Congresso deve contribuire alla costruzione di un pensiero, che in quattro pagine riassuma e ribadisca i nostri valori di fondo.
Quali alleanze per il PD ? La posizione di Calenda è: “Oltre il PD”.
Quando nuove elezioni erano sembrate vicine, Calenda aveva proposto lo slogan del “Fronte Repubblicano”.
Ieri Calenda si è detto non particolarmente affezionato a questo nome (anche se ha ricordato che era il nome dello schieramento antifranchista nella guerra civile spagnola; mica un’eresia …). Non è il nome di questa aggregazione che conta; è la possibilità di unire tutti coloro che credono in una politica autenticamente europeista, per contrastare il sovranismo della Lega e il “sovranismo anarcoide” del Movimento 5 Stelle.
Il Partito Democratico non dovrebbe scomparire ma farsi promotore di questa aggregazione di forze.
In conclusione: se Carlo Calenda voleva dare una scossa al suo uditorio c’è riuscito in pieno ! Certo occorrerà correggere pesantemente la rotta della nostra nave e questo non sarà facile né da fare né da far percepire ai Cittadini.
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