Per il titolo di questo nuovo articolo ho preso spunto da un piccolo grande saggio che ho letto tutto di un fiato di Margherita Cogo, donna speciale che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, politica del Partito Democratico, prima e per ora unica donna sindaco di Tione di Trento, prima e per ora unica Presidente donna della Regione Trentino Alto Adige, e prima e per ora unica Vice Presidente donna della Giunta Provinciale del Trentino. Ma da questo saggio non ho preso spunto solo per il titolo ma anche e soprattutto per i pensieri e le idee che condivido appieno e di cui voglio farvi partecipe rielaborandoli a modo mio.
Si, ci siamo. “ Siamo sempre state pronte. Crediamoci e Vogliamolo”
Ormai non c’è più tempo. Non possiamo più aspettare. E’ arrivato il momento in cui le donne, e non poche elette o illuminate, scelgano di darsi da fare per il bene comune, scelgano di lavorare insieme per quella grande rivoluzione culturale che ci porterà a mettere la figura femminile al centro del sistema a livello politico, sociale, lavorativo.
La biografia politica di Margherita Cogo è la testimonianza che quando si persegue con coraggio e determinazione, ma anche con impegno e umiltà, una strada nulla è impossibile.
Ho parlato di impegno e fatica , perché niente deve essere dato per scontato soprattutto per noi donne, soprattutto in politica, dove i tempi non sono mai adeguati ai tempi delle donne, dove la meritocrazia vale solo per gli uomini, dove le donne spesso non votano donne.
E’ arrivato il momento dunque in cui si realizzi finalmente quel percorso democratico e partecipato per il quale si abbiano pari diritti ed opportunità di partecipazione alla vita politica, culturale e sociale nei territori e nel governo.
Ricordiamoci che un diritto non dura per sempre se non viene continuamente sollecitato alimentato e stimolato. Per questo sempre più donne devono impegnarsi in politica e negli ambiti sociali.
Ora dall'elaborazione filosofica e virtuale occorre passare all’azione politica. Senza se e senza ma. Azione politica per creare lavoro femminile, maggiore autonomia, sicurezza, benessere e miglioramento della vita e della sua qualità soprattutto in termini femminili.
Le prossime elezioni politiche e regionali devono diventare partenza e traguardo insieme di quel percorso iniziato anni fa alla ricerca di leadership e policies necessarie al cambiamento già in atto ma non ancora né assimilato né accettato.
Nel libro di Margherita Cogo ci sono due inviti: uno alle donne a farsi avanti nei vari ruoli che potrebbero vederle protagoniste ed uno agli uomini a farsi un po’ da parte abbandonando l’esclusività del potere e del pensiero dominante del maschile.
Molto interessante secondo me è anche la teoria riportata da Margherita secondo cui la mediocrazia ha sconfitto il merito. In altre parole la mediocrità durante questi anni è stata eletta a modello. Mediocrità che non significa incompetenza o ignoranza, anzi , l’importante è che questa competenza non debba mai mettere in discussione il sistema e le basi su cui questo si regge. Il mediocre deve giocare il gioco, accettare e sottomettersi alle regole non dichiarate redatte da qualcuno. Lealtà ad una rete o specifica cordata.
Chi rompe schemi e mette in discussione il sistema spesso verrà criticato e deriso e soprattutto le donne verranno criticate e derise proprio puntando sulla femminilità. Per questo occorre una rete forte tra donne, una coesione tra protagoniste, affinché non avvenga mai più che ci si allei con gli uomini per sconfiggere una collega di lavoro o di politica. Lavorare come in una squadra di basket o di pallavolo. Insieme per il risultato non per la visibilità. Solidarietà politica femminile dovrà essere il nostro nuovo mantra.
Da sempre gli uomini scelgono e selezionano le donne che secondo loro possono far carriera e questo avviene anche e soprattutto in ambito politico. Anche nei partiti di sinistra.
Donne alleate, mediocri, fedeli alla cordata degli uomini. Non pronte a rompere gli schemi e i rapporti di potere.
Ora questo gioco deve finire, ora le donne non devono più farsi scegliere ma fare. Scegliere l’impegno e la fatica della politica. Il Potere è ancora molto maschile ed a questa cosa occorre confrontarsi . “Le donne sono ancora considerate esterne al potere”, come afferma Mary Berd, docente universitaria, “e spesso le donne che sono arrivate al potere vengono vissute come usurpatrici, come persone che vogliono prendersi qualcosa di cui non hanno pieno diritto.”
Per il sito del World Economic Forum in Italia la parità sarà raggiunta tra 169 anni… un po’ troppo direi! Forse occorre dargli una spintarella bella forte e decisa.
Le donne che vorranno e vogliono partecipare alla vita politico amministrativa del nostro paese dunque devono per forza rompere gli schemi, accelerare i tempi del cambiamento, in modo dirompente, senza la mediocrità tanto amata dallo status quo.
La “questione femminile” in Italia esiste e tutti, maschi e femmine, dobbiamo farci i conti.
In particolare dobbiamo fare i conti con la scarsa valorizzazione dell’intelligenza femminile: a quanti dibattiti abbiamo assistito dove non c’era tra i relatori nemmeno una donna, quante le foto pubblicate sui giornali di eventi o forum anche mondiali in cui il numero delle donne era veramente esiguo? Quante relatrici a dibattiti finanziari?
Le donne in politica sono ancora poche ma ancora meno sono le donne nominate dalla politica nei ruoli chiave e strategici, nelle società pubbliche o partecipate.
Possiamo inoltre dire che se la presenza femminile in politica non raggiunge una percentuale di almeno il 40% tutto lo sforzo fatto finora sarà nullo perché il genere meno rappresentato per forza dovrà sottomettersi alle scelte del gruppo dominante e si omologherà al gruppo stesso senza riuscire ad incidere nella società e nel suo cambiamento anche culturale.
Un capitolo a parte va dedicato, e Margherita Cogo lo fa in modo eccellente, all’informazione.
Basta guardare in questi giorni come tutti i giornali abbiamo messo sotto attacco Maria Elena Boschi e come un giornale si permetta da mesi di insultarla pubblicamente riferendosi alle sue cosce o al suo corpo. Si pensi anche ai continui attacchi sessisti verso Laura Boldrini.
Qualsiasi possibile insuccesso femminile viene enfatizzato e rimbalzato in un modo quasi morboso.
E dunque a fronte di tutte queste cose cosa fare?
Il mio auspicio e quello anche di Margherita Cogo è che le donne promuovano altre donne nei campi fondamentali della società e della politica. La politica è condividere e fare insieme. E’ molto importante quindi che noi donne impariamo a gestire bene le relazioni e a fare squadra. Soprattutto tra di noi.
Le prossime elezioni potrebbero essere il trampolino di lancio di molte donne: il mio messaggio è oltre a quello di farsi avanti e di candidarsi ove possibile, di votare le donne che si presenteranno, di fare campagna elettorale per loro, di fare rete e team con loro, di supportarle prima e durante e se elette di non lasciarle mai sole.
Ma tutto questo vale la pena?
Certamente perché, come già detto questo, aiuterà il cambiamento.
Si, siamo pronte. Si ne vale la pena.
Allora partiamo.
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